Anche il vintage è un lusso nuova scommessa di Carrer

Ha aperto la prima bottega di maschere veneziane in barbaria de le Tole negli anni ’70, quando il Carnevale di Venezia per come è conosciuto oggi nemmeno esisteva. Poi, negli anni ’80, il primo negozio di manifesti d’arte a San Rocco. Dall’85 al 2000 è stato uno dei primi tatuatori, con il suo studio a Mestre. Oggi, la nuova scommessa di Daniele Carrer è “Sangueblu”, negozio “preloved” (vintage di qualità). E soprattutto no gender, senza etichette uomo-donna. Dopo mesi di ostacoli burocratici, venerdì Carrer ha aperto il suo spazio in calle dei Fuseri insieme alla sua collaboratrice Nay Santangelo. «Cerchiamo di dare un qualcosa che a Venezia al momento non c’è» spiega Carrer, «questa tipologia di negozi sta esplodendo nel mondo. Facciamo conto-vendita per chi si vuole liberare di vestiti di qualità che però non usa». Iscritto al Dams di Bologna negli anni ’60, con Umberto Eco come professore, residente al Lido, la sfida di Carrer è di precorrere per l’ennesima volta i tempi. «Da un anno cercavamo uno spazio a Venezia» conclude, «ora siamo pronti a buttarci in questa nuova scommessa». —
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