Alta tensione, cavi interrati fino a Fusina

L’annuncio dell’ad di Terna a Ca’ Farsetti. L’ntervento, da Sacca Fisola, funzionale allo spostamento delle grandi navi

I cavi dell’alta tensione da Fusina a Sacca Fisola saranno interrati entro la fine del 2018. Lo ha annunciato ieri mattina a Ca’ Farsetti l’amministratore delegato di Terna Luigi Ferraris, al termine di un lungo incontro con il sindaco Luigi Brugnaro. Un passo importante non soltanto verso la riduzione dell’inquinamento elettromagnetico presente nell’area. Ma anche in funzione dell’eventuale transito delle grandi navi dirette da Marghera alla Marittima. «Ringrazio Terna per il concreto passo in avanti compiuto sulle questioni aperte che coinvolgono il territorio comunale e la navigabilità delle acque portuali», commenta il sindaco Luigi Brugnaro, «l’incontro con l’amministratore delegato Ferraris è servito per discutere progetti che riguardano gli investimenti di Terna e aggiornare l’agenda sui cantieri che interessano il nostro territorio». Il primo è quello dell’interramento del cavo dell’alta tensione da Sacca Serenella al Cavallino. Lavori conclusi, e il nuovo collegamento sotto i fondali entrerà in funzione dall’inizio di giungo. Contemporaneamente partiranno i lavori per lo smantellamento dei cavi dell’alta tensione e la posa sotto i fondali tra Marghera e Sacca Fisola. Interventi per complessivi 55 milioni di euro, tutti a carico di Terna. «Quello di oggi è un passaggio importante per il compimento del Piano Industriale di Terna per Venezia e per il Veneto», dice Ferraris, «il nostro impegno è quello di continuare un dialogo costruttivo con le amministrazioni e le comunità locali». Dell’interramento dei cavi si parla da almeno vent’anni. Da quando erano spuntate le soluzioni alternative al passaggio delle grandi navi a San Marco, ben prima del naufragio della Costa Concordia nel 2012 e del decreto Clini Passera che ne seguì.

Per consentire il passaggio di grandi navi nella laguna centrale sono due le condizioni necessarie. La prima è l’adeguamento dei fondali dei canali lagunari. La seconda lo smantellamento dei cavi e dei piloni dell’alta tensione. Infrastrutture che trasportano energia per 132 kilowatt, spesso nel mirino degli ambientalisti per il loro carico di inquinamento. Non a caso proprio nelle aree sorvolate dalla linea elettrica ad alta tensione si registra un maggior numero di casi di malattie come leucemie, tumori e altro. In questo modo una gran parte di rischio dovuto alle emissioni fuori controllo verrà eliminato. «Ma si tratterà anche di costruire una rete più efficiente e moderna», dicono a Terna. Lo smantellamento dei piloni e dei cavi potrà poi dare il via libera a eventuali progetti che prevedano il passaggio delle navi per quei canali.

«È una cosa molto positiva», dice soddisfatto il sindaco Brugnaro mostrando l’accordo appena sottoscritto, «noi continuiamo a ritenere che la migliore soluzione per togliere il passaggio delle grandi navi dal Bacino di San Marco e dal canale della Giudecca sia quella di spostarle a Marghera. Un nuovo terminal per le navi molto grandi, mantenendo in Marittima quelle medio grandi, che comunque potranno entrare dalla bocca di porto di Malamocco e non più dal Lido.

Per far questo però è necessario «liberare» lo spazio aereo della laguna da quei grandi cavi che portano la corrente elettrica. Operazione che, hanno ribadito ieri sindaco e amministratore delegato della società Terna, sarà conclusa entro l’anno.

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