Allarme nuovi focolai nelle case di riposo del Veneziano: positivi in cinque strutture, casi pure alla Steeb

VENEZIA. Il Covid arriva anche nella residenza per anziani Carlo Steeb del Lido. Cinque contagi: due tra gli ospiti e tre tra i dipendenti. E l’apertura del quinto fronte nelle case di riposo del Veneziano, in questa seconda battaglia contro il Covid.
I nuovi casi si sono registrati mercoledì, confermati dagli esiti dei tamponi molecolari. I tre operatori sono a casa in quarantena, mentre i due anziani sono nella struttura, in isolamento.
Uno dei due mercoledì aveva la febbre alta, scesa ieri mattina. Gli anziani sono comunque sotto stretta sorveglianza degli operatori e in questi giorni si procederà con i tamponi sui dipendenti di rientro dalle ferie. La struttura agli Alberoni è gestita da Codess, cooperativa che si occupa anche di Villa Fiorita, la casa di riposo di Spinea cornice di uno dei focolai più importanti della provincia, con 51 persone attualmente positive: 38 anziani (sui 104 totali) (alcuni con qualche linea di febbre, ma tutti ancora nella struttura) e 13 tra infermieri e operatori socio-sanitari.
«Domani (oggi, ndr) procederemo con un nuovo giro di tamponi sugli anziani negativi, sperando di non aggiornare il numero dei contagi» spiega Marika Ranieri, responsabile dell’area anziani di Codess. «Appena sono stati scovati i casi, abbiamo individuato un nucleo nella struttura in cui porre in isolamento i positivi, nel rispetto dei protocolli».
L’apertura del fronte delle rsa si lega inevitabilmente alla carenza endemica di personale, con una progressione che negli ultimi due anni ha visto l’esodo verso gli ospedali di oltre un centinaio di dipendenti. Un fenomeno che ha avuto un impatto concreto sulla gestione delle strutture.
Si spiega in quest’ottica la resistenza opposta da molti direttori alla prescrizione di Zaia che obbligava a sottoporre al tampone i familiari in visita agli anziani. Troppo pochi gli infermieri per un servizio extra.
Anche per questo le residenze hanno deciso di chiudere precauzionalmente le loro porte. Lo hanno fatto la residenza La salute di Fiesso D’Artico, la Residenza Venezia di Marghera e la Francescon di Portogruaro, nella prima ondata, cornici di importanti focolai, ma anche la Sereni Orizzonti di Marcon, la Ida Zuzzi di San Michele al Tagliamento, la Don Moschetta di Caorle e l’Umberto I di Stra.
E, naturalmente, l’Antica scuola dei battuti e la San Lorenzo, a Castello. Strutture Ire, a loro volta cornici di due focolai. Il Covid se ne era andato per poi ritornare nella casa di riposo di via Spalti: un’ottantina i contagi e 11 i decessi tra luglio e settembre; un nuovo focolaio è esploso la settimana scorsa e sono 25 gli attualmente positivi: 15 anziani (due ricoverati all’Angelo) e 10 dipendenti.
Dopo l’unico contagio, di un’operatrice, registrato un mese fa nella residenza di San Giobbe, sono 9 i casi alla San Lorenzo: 8 ospiti (uno ricoverato al Civile per altre patologie) e un lavoratore. Infine, si sta spegnendo il focolaio nella casa di riposo dell’ospedale Fatebenefratelli, dove sono 16 i positivi: 11 ospiti, di cui 4 ricoverati a Venezia e 7 nell’area Covid della residenza, e 5 operatori in isolamento domiciliare. —
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