Allarme buche al Lido, già una decina le segnalazioni

LIDO. Dopo la neve e le piogge degli ultimi giorni, al Lido arrivano le buche sull’asfalto. Le tracce di Burian sulle strade del Lido non sono passate inosservate ad automobilisti e motociclisti,...

LIDO. Dopo la neve e le piogge degli ultimi giorni, al Lido arrivano le buche sull’asfalto. Le tracce di Burian sulle strade del Lido non sono passate inosservate ad automobilisti e motociclisti, costretti negli ultimi giorni a uno zig zag per evitare le decine di scrostature di cemento. Il tratto più interessato (un chilometro di lunghezza o poco più) è quello che collega la fine di via Sandro Gallo e l’inizio di via di Malamocco, unica via di transito per autobus e macchine. Pur con una profondità di non più di pochi centimetri, in alcuni punti le buche raggiungono anche una larghezza di oltre un metro. Evitarle, soprattutto per le automobili, diventa quindi molto difficile. È il caso, per esempio, del pezzo di strada che collega la piscina Ranazzurra e la chiesa di sant’Ignazio. E arrivano già le prime segnalazioni sul tavolo delle istituzioni. La conferma arriva dal presidente della municipalità del Lido, Danny Carella: «Una decina, in totale, tra le segnalazioni ufficiali e informali. Le abbiamo subito inoltrate all’assessorato ai lavori pubblici del Comune». Alcuni dei tratti più rovinati, come conferma la stessa municipalità lidense, sono stati asfaltati non più tardi di un anno fa, durante il piano di sistemazione del manto stradale di numerose strade del Lido, finanziato dal Comune per 800 mila euro. E tra queste, appunto, anche via Sandro Gallo e via Malamocco: «È preoccupante che le buche siano comparse nelle zone di recente asfaltatura, significa che i lavori non sono stati realizzati al meglio» sostiene Carella. «È essenziale che intervengano quanto prima i tecnici del Comune, in modo che possano verificare se ci sono gli estremi per far intervenire le ditte che hanno realizzato i lavori. Non è concepibile che basti un po’ di neve per rovinare così le strade».

Eugenio Pendolini

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