Alenia, un piano con altri esuberi

Rischio chiusura a Tessera, i sindacati lanciano un sos alle istituzioni
 
TESSERA.
Alenia ha assicurato che non ricorrerà ai licenziamenti ma ha confermato il suo «piano di rilancio» con 1.200 «esuberi» da smaltire e la possibile cessazione dell'attività di trasformazione e manutenzione di aerei commerciali e militari a Tessera, nell'hangar delle ex Officine Aeronavali nate oltre 100 anni ha. Il piano di rilancio presentato ai sindacati da Alenia (del gruppo Finmeccanica e circa 12.600 dipendenti in tutta Italia) punta - come precisa in un comunicato - ad «una riorganizzazione dell'azienda, accorpando attività omogenee per tecnologia/prodotto attraverso centri integrati, e una ristrutturazione della filiera produttiva che ribadisca la centralità della fabbrica con l'esternalizzazione delle attività a minor valore aggiunto». Il piano prevede anche 500 assunzioni, ma nel contempo interesserà circa 1.200 lavoratori in esubero con l'utilizzo della mobilità per «l'accompagnamento alla pensione», 500 esternalizzazioni per un massimo di altri 1.000 dipendenti (compresi quelli di Tessera) per i quali sarà utilizzata la cassa integrazione straordinaria.  A Tessera, Alenia ha attualmente in forza 380 dipendenti, dei quali 120 in trasferta in altri stabilimenti. Una parte di loro (circa 120) dovrebbero passare a Agusta che costruisce elicotteri militari e Superjet International, entrambe controllate da Finmeccanica e presenti nel polo aeronautico di Tessera.  Le proposte di riorganizzazione sono state presentate due giorni fa ai sindacati dei metalmeccanici di Cgil, Cisl e Uil che si sono subito detti preoccupati e perplessi «per un piano che - come commenta Zanocco della Fim-Cisl del Veneto - disattende completamente gli impegni di salvaguardia dell'attività del sito di Tessera sanciti nel 2008 e confermati nel 2010 dall'amministratore delegato Giordo». «Ci era stato detto che le commesse di lavoro a Tessera c'erano - aggiunge Zanocco - invece scopriamo che la manutenzione degli Awak sarà trasferita a Capodichino e le trasformazioni di Atr in cargo finiranno entro gennaio prossimo».  Secondo Luca Trevisan, segretario della Fiom-Cgil di Venezia, il piano presentato da Alenia «è insostenibile e va modificato nel prossimo incontro del 29 settembre». «Non permetteremo - ha aggiunto Trevisan - che un sito produttivo aeronautico come quello di Alenia a Tessera, con oltre cento anni di storia e lavoratori con un'alta e riconosciuta professionalità, venga chiuso».  Domani a Tessera è prevista una riunione della rappresentanza sindacale unitaria (Rsu) con le segreterie di Fim e Fiom veneziane per preparare un'assemblea generale e decidere le iniziative di lotta da intraprendere. «I lavoratori delle ex Aeronavali già da anni pagano il prezzo di continue ristrutturazioni che hanno già dimezzato gli organici - dicono sia Zanotto che Trevisan - Non è accettabile per un patrimonio industriale e professionale come il polo aeronautico veneziano, l'unico del Veneto. Per questo chiederemo a Comune, Provincia e Regione Veneto di fare la loro parte, con fatti concreti perché le parole, a questo punto, non bastano».  

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