San Donà, prosecco ai 17enni e superalcolici a quindicenni, due locali nei guai
Scontro tra amministrazione comunale ed esercenti. La Polizia locale ha sanziato due esercizi e misurato i dehors. Il sindaco Alberto Teso: «Gestire locali comporta anche delle responsabilità»

Superalcolici ai 15enni, prosecco e cocktail ai minori, nei guai due locali del centro. Stretta da polizia locale alla movida. Sabato notte blitz della polizia locale in centro, tra la piazza Indipendenza e il corso Trentin.
Gli agenti hanno anche misurato i plateatici sollevando le proteste dei titolari davanti agli sguardi sbigottiti dei clienti. Verificato anche il rispetto delle normative in materia di musica e rumori. Un locale è stato multato con sanzione amministrativa di 334 euro per aver somministrato prosecco e Gin tonic a un gruppo di 17enni. Un secondo gestore, invece, è stato deferito all’autorità giudiziaria per aver somministrato cocktail superalcolici a una tavolata di quindicenni.
Per quest’ultimo locale è prevista ora la chiusura dell’attività, che sarà disposta dalla Prefettura. «La somministrazione di alcol ai minori è un fatto gravissimo che non può essere tollerato» dice l’assessore alla sicurezza, Simone Cereser, «parliamo di comportamenti che mettono a rischio la salute dei ragazzi e la sicurezza collettiva. Le regole esistono e devono essere rispettate. L’obiettivo non è penalizzare chi lavora correttamente, ma tutelare i giovani, i residenti e gli stessi esercenti che rispettano la legge».
Controlli che saranno ripetuti. «Gestire un pubblico esercizio è un lavoro complicato, che richiede attenzione» ha aggiunto il sindaco, Alberto Teso, «l'ho ribadito più volte agli imprenditori di stare attenti a chi servono, non tollerare eccessi, controllare il volume della musica, vigilare anche su quello che succede fuori. Durante il consiglio avevo richiamato anche la responsabilità dell'ente pubblico nelle ipotesi di schiamazzi e disturbo della quiete pubblica ed è di ieri la notizia della condanna del Comune di Milano, reo di non aver fatto quanto necessario per contenere la movida. La libertà di ciascuno finisce dove inizia la libertà dell'altro».
Al di là dei due gravi casi, i controlli dei plateatici e le misure sono stati ritenuti fuori luogo. «Vedere alle 22 gli agenti con la cordella metrica» ha detto Massimo Battistello, del Corso 39, «ci è parso sbagliato. Bene i controlli sui minori, noi paghiamo un addetto che controlla solo le carte d'identità. Ma non si può arrivare a misurare i plateatici in una notte di lavoro». Dall'opposizione i consiglieri sono d'accordo: «Rispetto per il lavoro della polizia locale» dice Costante Marigonda (lista Forcolin) altro è misurare i plateatici in una notte in cui le attività lavorano».
Pesante il giudizio di Gino Cuzzolin (Città delle persone). «Esprimiamo soddisfazione per il contrasto alla somministrazione di alcolici ai minori» afferma, «si tratta di interventi doverosi.Al tempo stesso, riteniamo importante venga chiarito quanto accaduto la stessa notte, quando in alcuni locali che non erano stati oggetto di sanzioni, sono state effettuate misurazioni dei plateatici mentre i clienti erano seduti ai tavoli. Episodi che rischiano di mettere in imbarazzo i titolari e generare confusione. Abbiamo preso subito contatto con l’assessore al commercio, Lucia Camata, per chiarimenti, ma ci è stato riferito non essere a conoscenza di interventi sulle misurazioni dei plateatici e ora approfondirà. La fermezza contro chi infrange le regole deve andare di pari passo con la trasparenza e il rispetto verso chi opera correttamente. Per il contrasto alla vendita di alcolici ai minorenni, proponiamo l’istituzione di un tavolo che coinvolga Comune, Usl, esercenti, associazioni di categoria e forze dell’ordine». —
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