Alcol e farmaci, tenta il suicidio
CHIOGGIA. Un biglietto d'addio, indirizzato alla famiglia e un mix di psicofarmaci e alcol. Così aveva deciso di andarsene L.C., chioggiotta di 45 anni che voleva farla finita con una vita travagliata. Non c'è riuscita, e ora si trova in prognosi riservata all'ospedale di Chioggia: il suo triste desiderio potrebbe ancora avverarsi, ma i medici stanno lottando, fino all'ultimo, per strapparla alla morte.
La donna aveva scelto un luogo isolato per farla finita. A bordo della sua Punto bianca aveva raggiunto, ieri mattina presto o, forse, già durante la notte, l'argine del Brenta, nel tratto tra Codevigo e Santa Margherita. Nessuno può dire se il biglietto, ritrovato dentro l'auto, in cui chiedeva scusa del suo gesto a tutta la sua famiglia, e in particolare alla madre, l'avesse portato con sé, già pronto per raccontare, a chi l'avesse trovato, la sua disperazione, o se, invece, l'avesse scritto in quel luogo solitario, mentre aspettava di perdere conoscenza.
Di certo, però, pastiglie e alcool non li aveva presi lì. Dentro o vicino all'auto non sono state trovare né confezioni di medicinali, né bottiglie vuote, ma le sue condizioni hanno fatto pensare ai sanitari che avesse ingerito un cocktail di questo tipo. Lì, sull'argine del fiume, la donna era uscita dall’auto e si era accasciata a terra, priva di sensi.
È rimasta in quelle condizioni forse qualche minuto, forse qualche ora. Ad accorgersi di lei è stato un uomo che passava per caso, il quale ha chiamato subito i soccorsi. Le sue condizioni apparivano precarie e, per questo, è stata portata all’ospedale di Padova, con l'elisoccorso e, da lì, dopo essere stata stabilizzata, è stata riportata all'ospedale di Chioggia, dove si trova tuttora, in prognosi riservata e dove lotta tra la vita e la morte.(d.deg.)
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