“Al Capitello” chiude Addio alla libreria di calle Racchetta

L’attività cesserà a fine mese: «Non ce la facciamo più, costi troppo alti». Ennesima perdita per la cultura cittadina

La strage delle librerie continua. La gente legge poco, i costi aumentano. Gli abitanti calano e il turismo mordi e fuggi travolge tutto. Così adesso chiude i battenti un’altra storica attività del centro storico. La libreria «Al Capitello» di calle Racchetta a Cannaregio cesserà l’attività a fine maggio. Due cartelli un po’ tristi danno la notizia dalle vetrine: «Svendita fino ad esaurimento merce». Una libreria famosa soprattutto per i testi scolastici, quella del Capitello. Gestita per decenni dalla famiglia Radicchio, inconfondibile negli ultimi anni per il gattone steso in vetrina, mascotte del quartiere, la libreria era un punto di riferimento per studenti e veneziani appassionati alla lettura. Il cambio di gestione, qualche anno fa, aveva portato all’arrivo della giovane titolare Federica Pozzi. «Ma l’attività cala, non ci stiamo più dentro con le spese», allargano le braccia i suoi collaboratori.

Dunque, si chiude. E il Capitello va ad aggiungersi alla lunga lista di librerie che hanno cessato l’attività. La Mondadori a San Marco, Patagonia, Fontego, Tarantola, Solaris, Fantoni. La Goldoni che forse non chiuderà per l’arrivo di una nuova gestione, la Marco Polo che resiste a fatica con iniziative culturali. Restano in piedi, a prezzo di grandi sacrifici, Toletta, Mare di Carta, Ca’Foscarina, Filippi, le due Giunti, l’Emiliana, la libreria di campo Santa Marina, lo Studium. Ma la crisi non risparmia nessuno. E chi deve pagare l’affitto resiste a stento. Quando sembrava che anche la Goldoni dovesse chiudere – 9 mila euro di affitto al mese sono troppi anche per una libreria di successo – gli scrittori veneziani avevano lanciato un appello per salvare le librerie e la lettura. Il Comune, forse un po’ tardivamente, ha imboccato la strada della tutela. Per garantire ai negozi tradizionali per i residenti canoni scontati quando si tratti di immobili di proprietà pubblica. Ma ancora non basta. La concorrenza è grande. Internet e gli e-book, ma anche le vendite della grande distribuzione, i buoni sconto (meno 15 per cento) per i libri di scuola distribuiti dalle coop. E i piccoli librai sono costretti ad alzare bandiera bianca. Adesso è la volta del «Capitello».

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia