Getta un chilo di cocaina nel wc e trascina con l’auto un agente

Il poliziotto aveva avuto 107 giorni di malattia: Florian Vokrri, residente a Martellago, ha patteggiato tre anni di reclusione e si trova agli arresti. Nello stesso giorno l’uomo ha avuto anche un altro processo, sempre per spaccio: altri 10 mesi

Roberta De Rossi
Una volante della polizia
Una volante della polizia

Era accusato di aver gettato un chilo di cocaina nel gabinetto, per disfarsene in fretta e furia - con l’aiuto della moglie, secondo il capo di imputazione - alla vista dei poliziotti che si erano presentati nella casa dove abitava per una perquisizione.

Inseguito dagli agenti, l’albanese Florian Vokrri - 27 anni residente a Mestre, ma di fatto domiciliato a Martellago, dove è avvenuto il fatto - era salito a bordo della sua auto: un poliziotto era riuscito ad afferrarlo e, per tutta risposta, l’albanese l’aveva colpito con alcuni pugni al volto e poi aveva schiacciato l’acceleratore della macchina, alla quale il poliziotto è rimasto aggrappato, venendo trascinato per un centinaio di metri, prima di rotolare rovinosamente a terra. Le conseguenze per lui sono state molto gravi: 107 giorni di malattia, per la frattura della mano destra, abrasione di una cornea, ferite lacero contuse al volto e abrasioni su tutto il corpo per l’attrito con l’asfalto.

È accaduto il 30 maggio e da allora Florian Vokrri è agli arresti: le accuse, per lui, sono quelle di detenzione ai fini di spaccio di non modiche quantità di cocaina (la stima di un chilo è stata fatta dagli investigatori sulla base del contenitore in cellophane che è stato trovato con residui di stupefacente, che per il resto sarebbe finito giù per lo scarico del bagno); resistenza e lesioni aggravate a pubblico ufficiale. Nell’abitazione erano stati sequestrati anche 40 mila euro, considerata una «somma destinata a un uso non esclusivamente personale».

Lunedì 3 novembre, il suo difensore - l’avvocato Mauro Serpico - ha raggiunto con il pubblico ministero Giovanni Zorzi un accordo sulla pena: 3 anni di reclusione e 5 mila euro di risarcimento all’agente. Patteggiamento convalidato dalla giudice per le udienze preliminari Claudia Ardita.

Poco prima dell’udienza, lo stesso Florian Vokrri è stato protagonista di un altro processo, nel quale era accusato - insieme ad altri cinque connazionali, residenti a Mestre, Marcon o senza fissa dimora - di aver stabilmente spacciato droga un po’ ovunque in città e provincia: a Chirignago come a Olmo di Martellago, nel quadrilatero dello spaccio a Mestre, a Marghera, a Mira. Ogni dose dai 40 ai 100 euro. In questo caso, i fatti risalgono al 2022-2023, concentrandosi soprattutto nei mesi estivi.

A giudizio davanti al giudice per le udienze preliminari Andrea Innocenti e sempre con il pubblico ministero Zorzi, Vokkri - in questo caso difeso dall’avvocato Marco Marcelli - ha patteggiato 10 mesi in continuazione con un’altra sentenza per detenzione e spaccio già passata in giudicato, che l’aveva condannato a mesi 8 per il possesso di 80 grammi stupefacente, sempre cocaina. Pena che si andrà così ad aggiungere ai 3 anni patteggiati per il movimentato e rischioso (per l’agente che l’ha inseguito) arresto d’inizio estate.

Gli altri imputati hanno avuto pene tra i 5 mesi e i 6 mesi e 20 giorni. Solo per loro, tutte pene sospese.

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