Addio asilo, i bimbi a casa

Chiuderà a fine giugno, con la conclusione dell’anno scolastico, la scuola materna paritaria Madonna della Salute di via Spalti, che fa capo all’omonima parrocchia. A denunciare quella che ritengono un’ingiustizia, sono i genitori dei bimbi che frequentano l’asilo e che dal prossimo anno, anzi sin d’ora – perché le iscrizioni sono già iniziate – dovranno trovarsi un altro asilo.
«Manifestiamo tutto il nostro disappunto – spiega il comitato genitori della materna – per l’imminente chiusura causata dalla decisione della Curia di Venezia, di vendere all’attigua casa di riposo lo stabile dove ha sede la scuola dell’infanzia». Una notizia appresa dal personale, docente e non, e confermata dallo stesso parroco.
«La parrocchia – spiegano i genitori – non ha neanche ritenuto opportuno convocare le famiglie interessate. Di questa eventualità non siamo neppure stati avvisati a settembre, in fase di iscrizione alle materne: i nostri figli si trovano in questo momento senza nessuna alternativa per continuare la crescita educativa accompagnati dagli insegnanti».
Un fulmine al ciel sereno anche per il personale docente. Di fatto la casa di riposo deve ampliarsi, si allargherà nel terreno della scuola, di sua proprietà, mentre l’edificio verrà venduto. In questo modo mentre eseguirà i lavori, avrà gli spazi necessari per spostare gli anziani e non perderà i fondi regionali. «Il punto – spiega la responsabile dell’asilo Elisabetta Rossetto – è che non ci è stata fornita una alternativa, siamo l’unica materna rimasta in centro, dopo il trasloco della Vecellio, senza contare che cinque persone rimarranno senza lavoro. Non da ultimo, le iscrizioni sono in corso in questo momento, pertanto non è neanche detto che i bambini trovino posto da altre parti». Insomma a casa docenti e pure bambini. «Lunedì – prosegue – si è tenuto il Consiglio pastorale, ma non abbiamo ottenuto risposte: sapevamo che c’era una sorta di diatriba tra casa di riposo e Curia che andava avanti da anni, ma non credevamo che, senza avere una soluzione alternativa, l’asilo sarebbe stato chiuso, dopo tutto quello che abbiamo fatto in questi anni».
«Quel che ci sorprende maggiormente – spiega Veronica Marchiori, avvocato e genitore – è il completo disinteresse della Curia, ma anche delle istituzioni, che a nostro avviso dovrebbero preoccuparsi della situazione che si sta venendo a creare, visto che siamo una delle poche scuole del centro». «Inoltre – aggiunge – ci sono 70 famiglie che non sanno dove portare i loro bambini e tutti sappiamo quanto sia difficile trovare posto, specialmente ad iscrizioni già iniziate. Ma ci sono anche – conclude – educatori e personale che nel progetto hanno creduto».
Marta Artico
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