Addio a nastri e bottoni: chiude la storica merceria di San Lio a Venezia

Dopo quarant’anni, il 15 ottobre si abbassa la saracinesca della bottega La titolare: «Veneziani e sarti sono spariti. Ora mancano anche i turisti»

VENEZIA Cassetti di bottoni, chilometri di nastri, velluti, gros grains, fodere, toppe per i maglioni, aghi e filo per mani solerti, quelle del grande sarto e quelle della modista sotto casa. Per quarant’anni, il negozio di merceria di San Lio è stato il luogo dove le veneziane trovavano tutto, seguite dalla stessa titolare, Mary, di Luisadue srl, che aprì la bottega in Salizada San Lio quando aveva diciannove anni e ora la chiude alla vigilia dei sessanta.

lo spopolamento

Il 15 ottobre, il negozio abbasserà la saracinesca per sempre, dopo aver resistito allo spopolamento della città, alle varie crisi, all’acqua alta del 12 novembre, all’emergenza sanitaria, alla scomparsa dei turisti e all’ulteriore rarefazione dei residenti. Decisamente troppo, per la commerciante che, insieme alle sue collaboratrici Silvia, Monica e Alessia, mai immaginava di potersi staccare dal bancone dietro il quale serviva le clienti che erano diventate amiche, e viceversa.

«Il mio è un male comune a tutti - spiega - e, in particolare, un negozio di merceria in una città con pochi residenti e dove i sarti rimasti sono pochissimi, era davvero difficile continuare».

Negli ultimi anni, intorno a lei, in quella che era delle zone più vivaci della città, hanno chiuso in molti. Il negozio di intimo e costumi, quello di dolciumi, mentre la tabaccheria è passata in mani cinesi e vende (vendeva) quasi esclusivamente souvenir.

i nuovi gusti

La destinazione turistica di molti esercizi commerciali della zona, tuttavia, ora deve fare i conti con il post lockdown e con la scomparsa di una belle fetta di visitatori che un tempo affollavano le botteghe di maschere e vetri.

Il tritacarne non ha risparmiato la merceria, una delle pochissime rimaste in centro storico, l’unica così fornita nella zona tra San Marco e Rialto, che ha visto assottigliarsi la sua clientela man mano che la città si spopolava, che cambiavano i gusti, le mode, e le sartorie pian piano sparivano.

i bottoni

«Lavoravamo moltissimo con i sarti - spiega ancora la titolare - che qui trovavano tutto, dal filo alla fodera. Ora i sarti quasi non ci sono più. I vestiti si comprano fatti. I veneziani sono sempre meno e se una volta potevamo contare sui turisti, adesso non ci sono più nemmeno quelli. E tutte le clienti mi chiedono: ma dove andrò a comprare un bottone?».


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