Addio a Bruna Aickelin la gallerista del Capricorno

VENEZIA

Lutto nel mondo dell’arte contemporanea a Venezia. Si è spenta in questi giorni infatti, all’età di circa 95 anni, Bruna Aickelin, storica fondatrice della Galleria del Capricorno - affacciata sull’acqua, a San Marco, a due passi dal Teatro la Fenice - per molti anni un punto di riferimento nel sistema dell’arte veneziana per la conoscenza di artisti di oltreoceano ma anche per la valorizzazione degli stessi artisti italiani. Inizialmente collezionista anche di arte antica con il marito Emilio Aickelin, con cui viveva a Venezia, dopo la sua morte improvvisa, dedice di aprire una galleria d’arte contemporaneamente in città, all’inizio degli anni Settanta. Il Capricorno, appunto, così chiamata, in onore del segno zodiacale dell'antiquario Ettore Viancini, che le cedette gli spazi espositivi.

Rapidamente il Capricorno diventa a Venezia un’avamposto dell’arte contemporanea internazionale e in particolare statunitense, grazie ai rapporti che Bruna Aickelin sviluppa - anche con l’aiuto del collezionista e gioielliere Attilio Codognato - con personalità del sistema dell’arte made in Usa come Ileana e Michael Sonnabend e Leo Castelli e nascono mostre e rapporti in laguna con grandi artisti statunitensi come Robert Rauschenberg e James Lee Byars, Cy Twombly ma anche, sul fronte italiano, con Lucio Fontana e Piero Manzoni tra gli altri. La programmazione del Capricorno si distingue per il rigore e l’attenzione alle nuove tendenze dell’arte internazionale e continuerà la sua attività fino al 2013, quando Bruna Aickelin, ormai anziana e con un mercato dell’arte che anche a Venezia si è fatto più asfittico e difficile, cederà il passo e lo spazio alla galleria della mercante d’arte britannica Victoria Miro, amica da tempo della gallerista e collezionista veneziana, che ne ha raccolto, in parte, il testimone. —

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