Actv vuole un piano pluriennale per svecchiare il parco autobus

Scalabrin: «Con 60 nuovi mezzi l’anno ridurremo a dieci anni l’età metà della flotta dei mezzi Ma rischiamo un altro taglio di tre milioni dalla Regione». I sindacati: «Le manutenzioni sono priorità»
Di Mitia Chiarin ; Di Mitia Chiarin
Venezia, 12.04.2006.- Con ordinanza C.P., chiuso il Canale della Scomenzera.- Approntato dall'ACTV un servizio navetta tra S.Marta e Piazzale Roma.- Nella foto la navetta a Piazzale Roma.- Interpress/Agostini
Venezia, 12.04.2006.- Con ordinanza C.P., chiuso il Canale della Scomenzera.- Approntato dall'ACTV un servizio navetta tra S.Marta e Piazzale Roma.- Nella foto la navetta a Piazzale Roma.- Interpress/Agostini

«Non chiamateli bus carcassa, per carità. Quelli più vecchi, senza aria condizionata e ridotti a catorcio li abbiamo tolti dalla circolazione. Il problema vero è che con 556 autobus con età tanto avanzate per ridurre l’età media del parco mezzi a dieci anni, occorre un piano che ci consenta di acquistarne 60 nuovi ogni anno. Ora abbiamo un piano per 90 nuovi mezzi, di cui 30 elettrici. Ma non li vedremo subito in circolazione: ci vorranno investimenti almeno per tre anni. Sempre che i tagli al trasporto pubblico locale si fermino e che la Regione accolga la nostra proposta di spostare i trasferimenti sull’innovazione, aiutandoci ad ottenere anche fondi europei».

Luca Scalabrin, presidente di Actv, membro della giunta nazionale di Asstra (l’associazione delle aziende di trasporto) e di Confservizi Veneto (l’associazione delle aziende di servizi pubblici) interviene dopo la nostra inchiesta sugli autobus Actv troppo vecchi, nata da episodi di cronaca (incendi di mezzi e incidenti) e segnalazioni delle organizzazioni sindacali. Anche la Filt Cgil di Venezia con Valter Novembrini, ieri, ha ribadito la posizione del sindacato dopo un incontro in Regione con l’assessore De Berti: «Si profila un taglio di 11 milioni di euro nei fondi trasferiti dallo Stato. La Regione sta cercando di ridurlo cercando risorse tra le pieghe di bilancio. Un altro taglio sarebbe devastante e ci prepariamo alla mobilitazione». Novembrini e Marino De Terlizzi della Fit Cisl concordano nel ricordare che «tra le 14 procedure di raffreddamento aperte dai sindacati con Actv ne abbiamo una che riguarda un piano investimenti sulle manutenzioni dei mezzi altrimenti il servizio è a rischio. Serve la garanzia del lavoro nelle officine, di pezzi di ricambio e di personale che si occupi di manutenzioni», ricordano.

Il presidente di Actv Scalabrin punta invece a investimenti diversificati e innovazione tecnologica. «Gli autobus elettrici sono novità del mercato, tutte da testare sul campo specie per la tenuta delle batterie. Un bus elettrico nuovo costa 500 mila euro. Un diesel Euro sei ne costa la metà mentre gli ibridi viaggiano sulle 350 mila euro a mezzo. Tanti soldi. Ma c’è anche la sperimentazione, avviata a Padova per una azienda di camion, dell’uso del metano liquido che potrebbe rappresentare una innovazione interessante per noi. Ora si parla di un progetto per un impianto a Porto Marghera».

L’acquisto di mezzi usati finora non si è rivelato un affare, ammette il presidente: autobus usati acquistati dal Nord Europa hanno presentato problemi di condizionamento ( non tarato per l’afa estiva veneziana) e le aperture dei finestrini sono insufficienti per lo standard italiano, con conseguente malcontento dell’utenza. Ci sono stati finanziamenti dalla città metropolitana per 20 nuovi mezzi ma il ritardo negli investimenti degli ultimi decenni pesa su una azienda di trasporto che si ritrova ad avere mezzi con 13,9 anni di anzianità e con 6 mezzi su 10 con chilometraggi che superano il milione di chilometri. Molto più della media nazionale. Stessi problemi per il settore navigazione.

«Ora l’importante è evitare un altro doloroso taglio da 11 milioni di euro ai fondi che arrivano dalla Regione e spingere per destinarli alla innovazione dei mezzi», dice Scalabrin. «Per Actv la riduzione potrebbe pesare per 3 milioni di euro ma se il taglio si riduce a 7 milioni di euro, la ricaduta su Actv si riduce a 1,5 milioni. Speriamo vada così. Ora c’è questo progetto per 90 nuovi mezzi e io non ho deleghe operative ma con queste prospettive mi sento di dire realisticamente che possiamo per ora comprarne massimo 5. Il piano è spalmato su più anni, almeno tre. E il nostro bilancio. che nel 2016 è tornato a fare utili, non può chiudere più in perdita».

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