Actv, sarà sciopero il 5 aprile: niente bus e vaporetti dalle 9.30 alle 12.30

Rotte le trattative tra sindacati e azienda su piano nebbia, taglio delle spese, manutenzioni
Autobus fermi in deposito
Autobus fermi in deposito

VENEZIA. Rotte le trattative tra sindacati e azienda dei trasporti: tornano gli scioperi in casa Actv, con buona pace dei passeggeri alle prese con nuovi disagi.

Per il 5 aprile, Cgil, Cisl e Uil trasporti hanno proclamato un'agitazione, che punta a fermare vaporetti e autobus dalle 9.30 alle 12.30 (con disagi più estesi dal momento che l'agitazione avrà inizio e fine con i mezzi in deposito), mentre lo sciopero per il personale amministrativo sarà di quattro ore.

Motivo? Lunga la "lista della spesa", dopo il mancato raggiungimento di un'intesa tra le parti nel corso dell'obbligatoria procedura di "raffreddamento" in prefettura: niente accordo, si va allo sciopero.

Tra gli elementi di contrasto: l'applicazione oltre misura -  da parte di Avm - dell'intesa sulla riduzione dei costi, che prevedeva la riduzione del personale per 330 unità, ricorrendo a prepensionamenti. Secondo Cgil, Cisl e Uil, l'azienda  sarebbe andata ben oltre i 330 posti previsti dall'accordo (90 nella navigazione, 90 nel settore automobilistico, 150 nel personale), soprattutto colpendo gli addetti proprio ai trasporti, con difficoltà di far fronte ai turni di servizio.

Vaporetti all'ormeggio
Vaporetti all'ormeggio

I sindacati contestano anche i mancati chiarimenti richiesti sul piano nebbia (briccole mancanti, "visibilomteri" non funzionanti, con la mancata applicazione - si sostiene - del piano nebbia a discapito della sicurezza), una gestione sempre poco chiara del settore manutenzioni (con continui ricorsi ad appalti esterni), il mancato funzionamento (problema che si trascina da anni) dei palmari in dotazione dei marinai, con l'impossibilità di eseguire controlli a bordo e di emettere biglietti.

Da qui la proclamazione dello sciopero.

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