Accusato di estorsione, torna in carcere

JESOLO. Era uscito dagli arresti domiciliari appena un mese e mezzo fa e ora è tornato in carcere. Ieri, il milanese trapiantato a San Donà Antonio Di Noia (28 anni), difeso dall’avvocato Giorgio...

JESOLO. Era uscito dagli arresti domiciliari appena un mese e mezzo fa e ora è tornato in carcere. Ieri, il milanese trapiantato a San Donà Antonio Di Noia (28 anni), difeso dall’avvocato Giorgio Pietramala , ha cercato di respingere le accuse durante l’interrogatorio davanti al giudice di Venezia Marta Paccagnella, che ha convalidato l’arresto per estorsione.

In realtà, ha ammesso di aver chiesto più volte, insistentemente, quei 3.500 euro al giovane di Jesolo che poi lo ha denunciato, ma Di Noia ha spiegato che quei soldi lui li avanzava. Insomma era un debito che lui aveva con il ragazzo, che non si decideva a restituirli e per questo aveva insistito, ammettendo anche di averlo fatto con modi poco urbani. Ha però negato di averlo fotografato davanti alla cocaina, come invece è accusato di aver fatto, e di averlo minacciato. Stando alle accuse, l’incubo del ventenne, impiegato nell'albergo di famiglia, a Jesolo, è iniziato a dicembre. Lui e Di Noia, che in quel periodo è agli arresti domiciliari per furto aggravato, si conoscono in una palestra di Jesolo. Una sera Di Noia propone di andare a mangiare una pizza, in compagnia di altre poche persone della palestra, e a seguire di proseguire la serata a casa sua, a San Donà, per l'ultimo bicchiere in compagnia. Il ventenne, suo malgrado, si trova in mezzo a un coca party, con la droga messa a disposizione dallo stesso Di Noia. C'è chi approfitta del "regalo" mentre il ragazzo si rifiuta, ma di nascosto viene fotografato, davanti alle righe di cocaina. A quel punto gli chiede i soldi minacciando di rendere pubbliche le foto se non paga.

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