Accordo per il giudice di pace a San Donà

QUARTO. Due nuovi servizi per i cittadini di Quarto che devono rivolgersi alla giustizia. Il Comune ha sottoscritto due convenzioni per mettere a disposizione il giudice di pace e il difensore...

QUARTO. Due nuovi servizi per i cittadini di Quarto che devono rivolgersi alla giustizia.

Il Comune ha sottoscritto due convenzioni per mettere a disposizione il giudice di pace e il difensore civico. I due servizi saranno presentati in un incontro che si terrà martedì, 16 maggio, alle 20.30, nella sala consiliare. «Abbiamo voluto offrire due nuovi strumenti per risolvere in sede stragiudiziale e di mediazione eventuali controversie. Da quest’anno», spiega il sindaco Claudio Grosso, «i cittadini non sono più costretti a rivolgersi esclusivamente al Tribunale di Venezia, potendo scegliere di appellarsi, per specifiche controversie, al giudice di pace di San Donà, con risparmio di tempo e denaro. Siamo convinti che chi ricorre al giudice di pace assume un atteggiamento costruttivo, di ricerca rapida di soluzioni attraverso tentativi di conciliazione stragiudiziale. Sono questi i motivi che ci hanno portato ad aderire alla convenzione con San Donà, che, tra l’altro, prevede una diversa ripartizione delle spese, non più proporzionata esclusivamente al numero degli abitanti, ma più equamente legata al numero dei procedimenti per l’80% della spesa totale». Quanto al difensore civico, finora gli abitanti di Quarto potevano ricorrervi solo per le istanze di riesame contro il rifiuto o il differimento di accesso a documenti amministrativi. Negli altri casi dovevano rivolgersi a un avvocato a pagamento. «La sottoscrizione di una convenzione con la Città metropolitana ci permette di offrire un’opportunità concreta di trasparenza ai cittadini», conclude Grosso, «il difensore civico sarà garante gratuito dei loro diritti, intervenendo per superare eventuali inerzie nei procedimenti amministrativi, spiegando le ragioni in base alle quali alcune istanze non possono essere accolte o anche segnalando, di propria iniziativa, carenze».

Giovanni Monforte

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