Accoltellò la sua ex chiesta la perizia medica
chioggia
Una perizia medico legale per stabilire la capacità di intendere e volere di Stefano Marangon, il 47enne chioggiotto che domenica 28 novembre è stato arrestato per aver accoltellato l’ex compagna. Secondo la ricostruzione della Procura, dopo aver picchiato la donna che voleva lasciarlo, averla ammanettata alle scale di casa, minacciata di metterla dentro un sacco, l’ha colpita all’addome dicendole: «Hai ancora 6 minuti di vita perché ti ho preso la milza e morirai dissanguata». Ferita superficiale e la donna è riuscita scappare.
Ieri era in programma il processo per lesioni aggravate e porto d’arma. L’avvocato difensore Luca Fogo ha chiesto il controllo medico legale e la giudice Ilaria Sichirollo ha accolto l’istanza, disponendo un rinvio al 10 gennaio per il conferimento dell’incarico che dovrà stabilire la capacità di intendere e volere dell’uomo al momento dell’aggressione. Fogo ha anche avanzato richiesta di arresti domiciliari - Marangon si trova in carcere - ma sul punto la giudice si è riservata di decidere.
Marangon era sottoposto a misura di sorveglianza speciale. A marzo era stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale: trovato in un bar, si era rifiutato di indossare l’obbligatoria mascherina, scatenando un putiferio. Invece è stato recentemente assolto in Appello dall’accusa di traffico di droga. È anche in attesa del processo per un “duello” con il mestrino Denis Trabujo. Entrambi sono già condannati per il possesso delle armi: fucile a canne mozze e una pistola con la matricola abrasa per il chioggiotto e una Smith&Wesson calibro 38 e una scacciacani per il veneziano. Il processo per tentato omicidio a carico di tutti e due sarebbe dovuto iniziare il giorno che Denis Trabujo è stato arrestato con altre trenta persone nell’ambito dell’inchiesta sulla rinascita della “mala” per il controllo dei trasporti a Venezia. —
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