Abuso d’ufficio, nei guai primario originario di San Donà

PADOVA. Perchè un chirurgo esterno operava i suoi pazienti privati in una struttura pubblica (la sala operatoria della Clinica Oculistica dell’Azienda ospedaliera di Padova), della quale lui non era...
CARRAI - CONF STAMPA SU ONCOLOGIA OCOLUSTICA - DA SX EDOARDO MIDENA, ADRIANO CESTRONE CARRAI - CONF STAMPA SU ONCOLOGIA OCOLUSTICA
CARRAI - CONF STAMPA SU ONCOLOGIA OCOLUSTICA - DA SX EDOARDO MIDENA, ADRIANO CESTRONE CARRAI - CONF STAMPA SU ONCOLOGIA OCOLUSTICA

PADOVA. Perchè un chirurgo esterno operava i suoi pazienti privati in una struttura pubblica (la sala operatoria della Clinica Oculistica dell’Azienda ospedaliera di Padova), della quale lui non era dipendente? A fine 2012 se l’è chiesto il dottor Mario Angi che ha preso carta e penna scrivendo all’allora direttore generale dell’Asl di Padova Adriano Cestrone una lettera con la quale accusava il suo primario, Edoardo Midena, di San donà, di permettere tutto ciò al medico Francesco Bisantis, figlio dell’ex primario della stessa Clinica, Cesare, ora diretta da Midena. Cestrone ha inoltrato l’esposto alla procura. L’indagine è stata avviata dall’allora procuratore aggiunto Matteo Stuccilli - ora procuratore capo - finendo successivamente sul tavolo del sostituto Sergio Dini. Ora risultano indagati per abuso d’ufficio e falsità ideologica, Midena e lo stesso Bisantis, oltre ad un terzo medico che però ha un ruolo del tutto marginale. Per la procura Midena, direttore della Clinica Oculistica, ha violato la legge e il regolamento, facendo operare propri pazienti nella struttura pubblica al dottor Bisantis che non era un dipendente dell’Azienda Ospedaliera. I fatti vengono contestati dal 2011 al 2013. Da quanto accertato dalla procura, ai pazienti privati di Bisantis che necessitavano di un intervento chirurgico, era proprio il medico a dir loro che li avrebbe operati nella clinica pubblica. Dopo l’intervento chirurgico, per le visite di controllo, i pazienti in questione tornavano nel suo studio. In questo modo, tra l’altro, avrebbero beneficiato di un tempo ridotto d’attesa rispetto agli altri pazienti. Questo, perlomeno, ritiene l’accusa.

«Nulla è stato fatto contro le regole, l’ingresso in sala operatoria è normato da specifici contratti, che noi abbiamo posto in essere in modo regolare» disse Midena all’indomani della notizia dell’esposto. Originario di San Donà, Edoardo Midena si è laureato e specializzato a Padova, prima in Oftalmologia, poi in Storia della medicina.

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