«Abbattuti e sconvolti ma ne siamo usciti salvi»

Sono rimasti per tutto il pomeriggio a guardare parte della loro casa bruciare, senza poter intervenire e senza capire esattamente cosa stesse succedendo. Ieri all’ora di pranzo la famiglia Padoan è stata avvisata dai vicini che il tetto del palazzo stava prendendo fuoco e che doveva scendere immediatamente. Bruno Padoan e Laura Maschietto con la figlia Elena sono corsi in Fondamenta della Misericordia. I soccorritori li hanno fatti sedere un po’ distanti perché non respirassero il fumo che con il vento iniziava a disperdersi. Protetti da una coperta termica, i tre hanno seguito in silenzio l’intervento dei vigili e dell’elicottero, consapevoli della fortuna di esserne usciti incolumi, ma sotto choc vedendo le fiamme che divampavano sempre più alte sul tetto, consumando le imposte delle finestre.
«Siamo abbattuti», ha detto Bruno Padoan, «certo anche fortunati di poter essere qui a parlarne. Mia moglie e mia figlia sono ancora sotto shock, io riesco a parlare ma non so cosa pensare. Tra qualche giorno cadono i nostri 50 anni di matrimonio».
Incolume anche Armando Zorzetto dell’impresa edilizia “Moretti”, con un ufficio al piano terra del palazzo. «Non abbiamo sentito nulla», ha detto, «poi abbiamo visto le persone e i pompieri e siamo usciti». Coloro che si sono accorti del disastro che rischiava di trasformarsi in tragedia sono stati Paolo Vio e Maurizio Scarpa (è lui ad avere chiamato i vigili) dell’osteria “Ai 40 Ladroni”. «Abbiamo dovuto mandare via circa 16 persone che mangiavano qui fuori», hanno raccontato, «e poi 4 del personale. Non ci siamo spaventati, ma ci stiamo preoccupando per l’effetto tossico di questo fumo che continuiamo a respirare da ore. Chiederemo i danni».
Il proprietario dell’“Anice Stellato” è accorso, ma non ha voluto commentare. L’area circostante si è riempita di persone incuriosite e preoccupate. Veneziani e turisti hanno seguito i soccorsi, come i coniugi Francesca e Michele che hanno visto colonne di fumo dalla finestra di uno dei palazzi di fronte. Dopo solo due ore, il palazzo giallo dove ha avuto origine l’incendio presentava crepe nella facciata e non aveva più le imposte, divorate a vista d’occhio dalle fiamme.
Vera Mantengoli
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia