Casello A4 di San Donà, ampliamento concluso: cosa cambia
La principale fase di potenziamento si è conclusa. Il piazzale della stazione è stato ingrandito di circa 16 metri. La prossima fase prevede di rendere reversibile una delle tre nuove piste

Dalla mattina di mercoledì 24 settembre sono pienamente operative le tre nuove piste in uscita del casello di San Donà di Piave dell’autostrada A4 (Venezia-Trieste).
Si è quindi conclusa la fase principale di potenziamento dell’opera che ha previsto l’allargamento di circa 16 metri del piazzale della stazione portandolo da 8 alle attuali 11 piste complessive (2 in entrata e 9 attualmente in uscita).
La fase successiva e ultima terminerà presumibilmente a metà ottobre e prevede di rendere reversibile (ovvero funzionante in entrata ma all’occorrenza utilizzabile anche in uscita) una delle piste in più recentemente realizzate.
Il restyling fa fronte al progressivo ma significativo aumento dei transiti, concentrati in particolare in alcuni periodi dell’anno (3 milioni 914 mila passaggi in entrata e in uscita nei primi 8 mesi dell’anno rispetto ai 3 milioni 793 mila del 2024 nello stesso periodo), correlati ai flussi verso le vicine località balneari e alle attività commerciali adiacenti, che comportano, nelle giornate di maggior afflusso, la saturazione del piazzale di stazione con la formazione di lunghe code lungo le rampe di svincolo, raggiungendo talvolta anche l’autostrada.
«Il potenziamento del casello di San Donà – spiega il presidente di Autostrade Alto Adriatico Marco Monaco – fa parte della più ampia modernizzazione dell’autostrada A4 che prevede la costruzione di alcune grandi opere che cambieranno il volto del tratto della rete viaria tra San Donà di Piave e Portogruaro».
«Un piano ambizioso – dice Monaco – con un finanziamento senza precedenti, pari a quasi un miliardo di euro, quello messo a punto dal Commissario delegato per l’emergenza della A4 che, con l’ausilio della Società Autostrade Alto Adriatico, concessionaria della rete, ha l’obiettivo di trasformare il sistema trasportistico del Veneto Orientale».
Tra queste opere vi è l’avvio dei lavori nel 2026 della terza corsia a partire da San Donà di Piave, in continuità con il tratto già ampliato, procedendo quindi verso est, con la realizzazione del nuovo svincolo e casello di San Stino di Livenza potenziato con 3 porte di ingresso e 5 di uscita per una larghezza complessiva di circa 70 metri della linea di esazione.
Non solo: vi è anche l’adeguamento della barriera di Portogruaro, la costruzione di nuove aree di sosta per i mezzi pesanti di Fratta Nord e Sud e il rifacimento della caserma della polizia stradale di San Donà.
«Le infrastrutture sono fondamentali per lo sviluppo dei territori, delle comunità, e dei Paesi e l’A4 è il punto di unione dei flussi commerciali fra Est e Ovest non solo dell’Italia, ma dell’Europa ormai. Sull’efficienza delle infrastrutture si gioca il presente e il futuro della competitività» conclude Monaco.
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