A Venezia il lusso abbassa la saracinesca: da Chanel a Bottega Veneta, boutique chiuse per restauro

VENEZIA. Meglio abbassare la saracinesca che non vendere niente, ancora meglio restaurare i locali che restare a guardare la città vuota. Il lusso affronta i tempi difficilissimi senza turisti chiudendo per lavori. Da Bottega Veneta a Chanel, da Caovilla a Pollini, dopo un anno passato come tutti con il registratore di cassa quasi muto, i grandi marchi hanno optato per un restyling più o meno radicale in vista della tarda primavera o dell’inizio dell’estate quando il turismo, almeno quello italiano, forse una fetta di quello europeo, potrebbe, dovrebbe, riprendere a frequentare la laguna.
il lusso
A dodici mesi esatti dal primo lockdown, negozi grandi e piccoli, a conduzione famigliare o firmati, tutti hanno patito in misura proporzionale la scomparsa quasi totale dei turisti. Il lusso, legato più degli altri all’arrivo di turisti da Francia, Stati Uniti, Russia, e soprattutto Oriente, e dunque particolarmente colpito nel fatturato, può tuttavia contare su multinazionali, capitali immensi, spalle solide che hanno garantito la tenuta delle boutique.

i marchi
La crisi legata alla pandemia, che in centro storico ha falcidiato i negozi costringendo alla chiusura aziende storiche, una crisi di cui ancora non si intravede la fine, se non tra mesi, ha suggerito ai grandi marchi di approfittare del periodo buio per chiudere e ristrutturare i locali in vista di tempi migliori.
Nei giorni scorsi ha tirato giù le sue saracinesche bianche blindate Chanel, all’Ascensione, informando i clienti che la boutique «è momentaneamente chiusa per lavori», mentre resta aperto l’altro negozio in via XXII Marzo.
Opening soon, ma senza specificare la data, per Caovilla, sempre in Bocca di Piazza, attualmente chiuso per rinnovo locali. Così come Bottega Veneta, poco distante, in Salizada San Moisè, che ha tolto la merce dagli scaffali, gli arredi, oscurato le vetrine per un intervento di straordinaria manutenzione.
La certezza di un inizio primavera ancora senza turisti, senza voli dall’estero, con lo spettro di un lockdown ancora più restrittivo, la possibile virata al rosso durante i fine settimana, in ogni caso senza nemmeno i turisti in arrivo dalle altre città del Veneto che pure un po’ di movimento l’avevano portato, è stata decisiva nella scelta di chiudere per poi riaprire con i locali ristrutturati.
Come ha fatto Pollini, all’inizio delle Mercerie, chiuso in questi giorni per una manutenzione lampo.

le chiusure
Per altri, invece, la chiusura è per sempre, come La Perla, a San Salvador, dove faceva shopping Carla Bruni: nessun accordo sull’affitto, pare, e il negozio di lingerie di seta se n’è andato. —
© RIPRODUZIONE RISERVATAil lusso
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia