A Venezia bufera sul controllo di vicinato. Top di iscritti, è scontro sul logo

VENEZIA. Ha sfiorato la farsa ieri a Ca’ Farsetti la Commissione consiliare dedicata al tema del controllo di vicinato nel Comune di Venezia e che aveva al centro una serie di interpellanze presentate sul tema dai consiglieri comunali del Gruppo Misto Ottavio Serena e Renzo Scarpa.
La più scottante chiama in causa il consigliere delegato alla Sicurezza Partecipata del Comune Enrico Gavagnin per la querela che avrebbe ricevuto, in base a notizie di stampa, dal presidente nazionale dell’Associazione nazionale Controllo di Vicinato Ferdinando Raffero di San Mauro per diffamazione aggravata.
Tutto nasce dalla scissione voluta dal Comune proprio Dall’associazione nazionale e dal suo logo, adottato da tutte le associazioni cittadine che svolgono attività di controllo del loro territorio, per crearne appunto uno nuovo, adottato dalla sola Amministrazione comunale veneziana per i cittadini del proprio territorio, con il simbolo del leone marciano e il titolo “Sicurezza Partecipata”.
Proprio Gavagnin è stato uno degli artefici dell’iniziativa accusando, anche per motivare la separazione, l’Associazione Nazionale Controllo di Vicinato di perseguire secondi fini.
Di qui la querela citata anche nell’interrogazione di Scarpa e Serena come fatto grave, che però ieri non è stata a lungo confermata. Il diretto interessato ha taciuto, altri consiglieri di maggioranza hanno sostenuto che non sarebbe mai arrivata e che sarebbe solo frutto di notizie di stampa.
L’assessore agli Affari Legali Paolo Romor, da parte sua, ha temporeggiato, affermando che l’eventuale querela riguarderebbe Gavagnin come privato cittadino e non sarebbe grave a meno che non ci fosse una condanna del consigliere.
A sciogliere l’arcano e l’imbarazzante dibattito consiliare alla fine ha pensato proprio il presidente dell’associazione Nazionale Controllo di Vicinato, presente ieri a Ca’ Farsetti, che ha confermato di avere querelato Gavagnin per diffamazione. In attesa degli esiti della vicenda giudiziaria l’assessore Romor ha comunque firnito alcuni dati sull’attività di controllo di vicinato del Comune di Venezia.
Gli iscritti sarebbero circa 3.500, la quota più alta tra i comuni italiani, e nell’ultimo anno ci sarebbero state circa 30 mila segnalazioni multiple di cittadine, poi ridotte per singoli casi a 520 che avrebbero comunque sempre dato esito a controlli da parte della polizia municipale sulla loro effettiva fondatezza. —
Enrico Tantucci
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