A Spitz cinquantamila euro in più Via libera al premio di risultato

il parere
«Il commissario per il Mose può essere liquidato anche per la parte variabile». Il nuovo corso del Provveditorato alle Opere pubbliche dopo la cacciata di Cinzia Zincone porta la firma del provveditore facente funzioni Fabio Riva. Che ha inviato una relazione sull’attività del commissario Spitz al direttore generale del ministero Barbara Casagrande. Sbloccando una vicenda che aveva destato la scorsa estate qualche polemica. Quando la Ragioneria Territoriale dello Stato aveva bloccato il pagamento spettante al commissario ritenendo insufficiente la sua relazione sull’attività svolta nel quinto trimestre (dicembre 2020-febbraio 2021». Un atto che veniva dopo una lunga serie di polemniche tra il provveditore Cinzia Zincone e la stessa Spitz sul mancato raccordo tra i due uffici che si occupano di Mose. Iniziative assunte dalla commissaria a insaputa del Provveditorato, richieste di pareri aall’Anac, la pubblicazione di un volume sull’opera senza coinvolgimento dell’ufficio lagunare delle Infrastrutture. Adesso la nuova relazione, firmata dal dirigente messo dal ministero al posto di Zincone, ha toni molto diversi. «Si ritiene che l’azione del commissario sia stata notevolmente concreta nei periodi indicati», scrive Riva. Promuove a pieni voti l’attività di Spitz, a differenza di quanto aveva fatto la sua predecessora, sospesa e privata dello stipendio in estate dalla direttrice generale Bramezza per alcune dichiarazioni e un pagamento fatto a un’impresa che aveva lavorato per il Mose. «Preme evidenziare», continua Riva, «che le attività di supervisione e indirizzo del commissario straordinario hanno consentito di definire e proseguire lavori utili e indispensabili al completamento del sistema Mose. Il commissario ha perseguito svariate iniziative raccordandosi sempre (la frase è sottolineata) con questo Provveditorato, proseguendo e attuando così gli obiettivi attesi». «Alla luce di quanto suesposto», conclude la lettera di Riva, «questo provveditorato ritiene che il Commissario straordinario per il Mose architetto Elisabetta Spitz può essere liquidata anche per la parte variabile relativa ai trimestri indicati». Dunque ai cinquantamila euro di compenso, Spitz potrà aggiungere anche gli altri 50 mila legati agli obiettivi. Mantenendo la cifra di un milione fissata dal decreto di nomina del 2019 per i compensi al suo staff e ai consulenti. Un cambio di linea che sancisce la pace tra commissari e dirigenti. Ma che contraddice quanto emerso nei mesi scorsi. Quando era apparso evidente il mancato raccordo tra i due uffici dello Stato. —
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