A San Giuliano il trionfo degli aquiloni

Appassionati da mezza Italia e curiosi ringraziano il sole
Aquiloni in volo e preparativi ieri mattina a San Giuliano. Accanto - dall’alto a sinistra e in senso orario - Mauro Manfredin, Eleonora Ortolan Giovanni Govoni e Aristide Prandelli. Sotto - insieme e da sinistra - Dario Beluanca, Manuela Fasolato, Riccardo Di Cicco e Andrea Vincenti
Aquiloni in volo e preparativi ieri mattina a San Giuliano. Accanto - dall’alto a sinistra e in senso orario - Mauro Manfredin, Eleonora Ortolan Giovanni Govoni e Aristide Prandelli. Sotto - insieme e da sinistra - Dario Beluanca, Manuela Fasolato, Riccardo Di Cicco e Andrea Vincenti
 Nonostante il cambio d'ora e la giornata che nel pomeriggio si è rannuvolata, molte persone hanno deciso di prendere un po' d'aria al Parco di San Giuliano, dov'era in corso la «Festa di Primavera e degli Aquiloni». Chi a piedi, chi in bici, sui roller o in monopattino. Sulla collina Belvedere gli aquilonisti attendevano il vento giusto per far alzare i loro «bolidi dell'aria» in cielo e dare prova della propria bravura. Uno sport tutto da scoprire, un mondo a sé ancora poco conosciuto. «Nuvole o no poco importa - spiega
Assunta Dal Bosco
del "Lion Venice Kite" di Mestre - a noi serve il vento».
Dario Beluanca
è di Padova, è venuto assieme a
Manuela Fasolato
. «Ho iniziato per passione - racconta - diversi anni fa. Un aquilone costa anche 400 euro, perché i materiali di cui è fatto, come le leghe in carbonio esistenti in diverse forme, sono costosi, mentre la vela è di poliestere. Il mio può andare anche a 50 chilometri orari». E non ovunque si trovano, solo in alcuni negozi specializzati. «Per me è un hobby, non un peso: serve però del tempo libero».  A
Roberto
una volta, ne hanno pure rubato uno. «Avere un parco come questo è una fortuna, noi da Padova veniamo qui». Con lui ci sono anche
Riccardo Di Cicco
e
Andrea Vincenti
, venuti per fare un giro al parco.
Eleonora Ortolan
e
Aristide Prandelli
, invece, sono due hobbysti arrivati per far mostra dei loro aquiloni, creati e ideati da capo a fondo.  «Andiamo a tutte le manifestazioni - racconta la moglie - non è un lavoro, lo fai perché ti piace». «Questo - indica un aquilone molto grande dorato - è realizzato con le coperte termiche che si utilizzano nelle ambulanze: la sera quando fa buio ci applichiamo dei led per illuminarlo, l'effetto è spettacolare». «Come ho imparato? Naturalmente su internet» racconta Aristide Prandelli «in rete si trovano i progetti e le modalità di costruzione, poi basta un po' di buona volontà e pian piano si impara». Ne ha già realizzati a decine, alcuni con delle losanghe lunghissime. Sente il vento e fa alzare in aria Fiocco di Neve, un aquilone tutto bianco. Ogni fine settimana, un evento in giro per l'Italia.  
Giovanni Govoni
è bolognese. Manovra con maestria ben quattro aquiloni acrobatici, del costo di 350 euro l'uno. «Ci vuole parecchio per arrivare ad essere abili - racconta - con gli anni si migliora. Vengo spesso a Mestre, quando le previsioni sono buone: noi appassionati stiamo sempre a guardare il meteo». Tra le mete preferite Porto Garibaldi, ai Lidi di Comacchio, oppure Cervia. «Ogni aquilone ha due cavi - spiega - la difficoltà è controllarli, io li muovo col busto. Ho imparato guardando il campione mondiale canadese, Rey Bettel e non avrei mai immaginato di riuscirci». Ha pure delle code lunghe venti metri, che inserisce agli aquiloni quando c'è vento. «Ci divertiamo così - gli fa eco l'amico
Mauro Manfredin
- sempre insieme. Ogni fine settimana partiamo in cerca di vento, un po' come i surfisti». Su un tavolino da pic-nic, vino e soppressa. Il suo aquilone è un «revolution» a 4 cavi: è rosso-nero, lui però, tifa Bologna.  

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