A Mestre il volo di Skardy «Spero che non ci sia vento non mi va di ballare»

Il cantante ed ex leader dei Pitura Freska sir Oliver Skardy È lui il protagonista del Volo dell’Asino oggi a mezzogiorno In alto due immagini del simpatico evento nelle scorse edizioni
Il cantante ed ex leader dei Pitura Freska sir Oliver Skardy È lui il protagonista del Volo dell’Asino oggi a mezzogiorno In alto due immagini del simpatico evento nelle scorse edizioni
 
MESTRE.
Il Volo dell'Asino è il simbolo ironico, autoironico e simpatico della «mestrinità». Nato come parodia dell'aulico ed elegante Volo della Colombina di piazza S. Marco, il Volo dell'Asino affettuosamente lo deride, qui a Mestre città Cenerentola, scimmietta da compagnia della Dama Venezia. L'Asino è un personaggio della terraferma, rivela che Mestre, invece, una storia ce l'ha. A volare dalla torre civica di piazza Ferretto, oggi a mezzogiorno, è sir Oliver Skardy, Gaetano Scardicchio, che anche passando sotto i riflettori di Sanremo '97 con «Papa nero» e i Pitura Freska non ha mai smesso di fare il lavoro di bidello. È il nome simbolo di una stagione meravigliosa della musica, nata - come i Pitura - nelle cantine. Era la gente dei margini, suonava strumenti da pochi schei, erano veri e poeti (come la figura indimenticabile di Nino «Bòcolo»). Da quel mondo sono nate canzoni come «Pin Floi», è nato il reggae con testi in dialetto, fenomeno musicale unico.  
È la prima volta che «voli»? Hai fatto delle prove?  
«No no, niente prove. Me lo hanno anche chiesto ma non ho voluto. Lo faccio e basta».  
Ti lanci dall'alto della torre: soffri di vertigini?  
«No, vertigini no. Ma diciamo che non ho attrazione per il pericolo, il pericolo non è il mio mestiere».  
Per Mestre e Marghera sei un simbolo, con i Pitura prima, adesso in concerto con i Fahrenheit 451, la tua musica, e molte figure di anni lontani, da Nino Bòcolo a «Ciuke», sono nati nella tua Marghera. Le vostre canzoni le cantano ancora oggi.  
«Fa molto piacere sapere che adesso che siamo morti veniamo riconosciuti. Con Papa nero a Sanremo siamo arrivati ultimi ma la canzone ha avuto un successo enorme. 'Na bruta banda ha venduto 200 mila copie».  
L'ultimo tuo disco, realizzato con i Fahrenheit 451, è
Piragna
, molto legato all'attualità italiana.  
«Oggi l'Italia è artefatta, è finta. Io la chiamo la Svizzera delle baracche. Mi ricordo di quando a Marghera suonavamo con un amplificatore scassato, una batteria da quattro soldi, vedevi gente che era povera, ma era gente vera. L'Italia di oggi è un altro pianeta».  
I cinque storici cd da studio dei Pitura Freska sono usciti tra il 1991 e il 1997; nel 2002 vi siete sciolti, nel 2008 siete tornati insieme per il concerto di Carnevale in piazza S. Marco, insieme avete suonato per ricordare Ciuke, Paolo Casucci, scomparso nel gennaio di tre anni fa. Suonerete ancora insieme?  
«Non penso».  
Torniamo al Volo dell'Asino: nemmeno una briciola di paura?  
«Spero solo che non ci sia vento, non mi va di ballare».  

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