A Jesolo assalto ai chioschi aperti. Con 15 gradi c’è aria di primavera

Pienone ieri nelle prime 10 strutture operative lungo il litorale del lido. A lanciare la nuova moda Federico Marchesin, gestore del Veliero  
SCATTOLIN - TOMMASELLA - JESOLO - CHIOSCHI AFFOLLATI E GENTE LUNGO L’ARENILE
SCATTOLIN - TOMMASELLA - JESOLO - CHIOSCHI AFFOLLATI E GENTE LUNGO L’ARENILE

tutti al mare

Sole e 15 gradi come in primavera, al lido di Jesolo riaprono i chioschi frontemare. Mai era accaduto così presto nel calendario. All’appello ci sono già il Tango, Zio Berto, Baita al Mare, Veliero, Loredana e altri.

In tutto una decina di attività che hanno raccolto la sfida e hanno deciso di aprire i battenti per dare un segnale di positività e voglia di sole e di mare, anche in bassissima stagione. Solo fino a qualche anno fa sarebbe stato impensabile.

Jesolo durante la stagione invernale era una desolazione di vetrine coperte dalla carta di giornale. Piano piano sono iniziati gli eventi di piazza, i primi Capodanno da favola negli anni ’90, le feste tutto l’anno, le idee dell’assessore Alessandro Perazzolo che è arrivato al punto di festeggiare San Valentino al lido.


E adesso anche i chiochi aperti al primo sole, anche se siamo a febbraio. Una risposta alle paure di pandemia e contagio che stanno rovinando la vita di tanti italiani e allontanano i turisti. I clienti sono arrivati in massa come spesso avviene quando c’è il sole.

Tutti a bere e mangiare ai tavoli, prendendo la prima tintarella. Federico Marchesin, del chiosco il Veliero, promotore del celebre Mortazza Party è entusiasta e suona la carica: «Contro tutti i virus e le incertezze c’è un solo rimedio, quello del sole e mare. Dimentichiamo per qualche ora i problemi e godiamoci il mare e la spiaggia, toccasana naturale a tutte le malattie e a tutti gli stati d’animo». —

Giovanni Cagnassi

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