A Forte Marghera Ulisse cerca padrone «Adottate i gatti»

Raccolto dopo il terremoto in Emilia, ora cerca affetto E con lui altre decine. Appello di Enpa e Dingo
Di Marta Artico

MESTRE. Ulisse è un incrocio tra un gatto siamese e un ragdoll a pelo lungo. Due occhioni dolci che chiedono affetto, un colore che assomiglia a quello del cappuccino. È stato trovato da una volontaria di Mestre che per caso si trovava in Emilia nella zona terremotata, impaurito e spaventato mentre vagava per la strada. Per qualche giorno sono stati affissi annunci, poi è stato deciso di portare Ulisse a Mestre, dove ha trovato casa all’interno di Forte Marghera. È sempre stato abituato ad avere una famiglia che lo riempisse di attenzioni, per questo adesso aspetta che qualcuno lo adotti e lo coccoli.

Come lui però, l’Enpa (Associazione nazionale protezione animali) e la Dingo, associazione che assiste i gatti randagi, si prendono cura, all’interno degli spazi del gioiellino militare del campo trincerato, di decine di mici che per un motivo o per l’altro sono stati abbandonati, o si sono persi. Ognuno di loro è stato ribattezzato, come Pallino, il micetto impallinato da cacciatori un paio di anni fa, dato per morto e poi curato, che oggi conduce una vita quasi normale, anche se dev’essere seguito più degli altri. «Siamo in contatto con le terre terremotate», spiegano all’Enpa, «abbiamo deciso di accettare alcuni mici rimasti senza casa, trovati sotto le macerie, senza più una famiglia. Di alcuni i padroni non si possono occupare così li abbiamo presi e adesso cercano una famiglia».

«Tra l’altro», precisa Mariagrazia Silvestri dell’Enpa, «sarà forse per il timore ventilato della tassa sugli animali o perché come ogni estate la gente se ne sbarazza, ma siamo pieni di gatti. Quasi ogni giorno troviamo una cesta con un micetto davanti alla nostra sede o all’entrata della stradina che porta al forte«.

Li portano in auto e li scaricano, sapendo che qualcuno se ne occuperà. L’Enpa e la Dingo lanciano un appello: «Chiediamo a chi ama gli animali di venire qui e adottarli, per dar loro una casa e donare affetto».

Ulisse è dolce, coccolone, ma è ancora impaurito. Come lui tanti altri gatti non sono abituati a vivere in colonia, perché per natura cercano un padrone a cui fare le fuse. La Dingo sottolinea anche un altro problema: l’abbandono in cui versa il forte: «Specie durante il fine settimana», spiega Emanuela Rocco, «qui diventa terra di nessuno, si organizzano feste, si fanno schiamazzi a tutte le ore, si spaventano gli animali». Le associazioni hanno subìto vandalismi. «Sono venuti di notte», raccontano, «ci hanno tagliato le reti e portato via un piccolo gattino che abbiamo trovato al mattino in mezzo alla strada”. Chi volesse adottare un micio può contattare il 338.8025978.

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