«A Duna Verde telefonate costose come dalla Croazia»

I gestori oltremare si insinuerebbero nei telefonini costringendo al «roaming» con tariffe salate
 
CAORLE.
Gestori croati si insinuano nei telefonini dei turisti e residenti italiani, a Duna Verde costringendogli a telefonare in «roaming» con tariffe altissime. Questa la denuncia di alcuni bagnanti inviperiti.  Accade ormai da giorni che i gestori telefonici della Croazia, che si affaccia proprio davanti in linea d'aria, rispetto al litorale di Duna Verde e Caorle, prendano il sopravvento su quelli italiani, almeno alcuni che qui hanno minore ricezione e copertura di rete.  Era accaduto qualche anno fa anche a Jesolo, con la denuncia degli albergatori dell'Aja i quali avevano evidenziato che la stessa situazione si verificava lungo il litorale jesolano.  A Duna Verde, davanti alla storica concessione gestita dal bagnino «Mario», tra una festa dell'anguria e un bicchiere di ottima Malvasia, ma non certo quella istriana, la polemica è in corso e alcuni bagnanti di lamentano a gran voce senza sapere esattamente a chi rivolgersi. Evidentemente la potenza dei ripetitori croati è talmente elevata che arriva fino a questo tratto del litorale della costa veneziana. «Se uno non si accorge che con il roaming - spiegano alcuni bagnanti - i gestori della Croazia sono riusciti ad inserirsi, corre il rischio di dover pagare bollette salate. Di fatto è come essere in Croazia a chiamare e ricevere le telefonate e quindi la tariffa sale anche fino a 2 euro al minuto». La Croazia è infatti la nazione europea in cui il costo delle telefonate per i turisti italiani è il più elevato in assoluto. «Abbiamo notato - aggiungono - che soprattutto un gestore, la «3», ha questo problema, perché evidentemente questa zona del litorale non è ben coperta dai loro ripetitori, visto che non accade con altri gestori». (g.ca.)

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