Chioggia, bufera sui ticket della mensa scolastica: Fdi attacca e Armelao minaccia querele
L’ex vicesindaco Tiozzo Brasiola: «Il costo è sceso a 3,81 euro e voi ne fate pagare 5: fate la cresta». Assessore e primo cittadino: «Due distinti appalti e costi aumentati: speculazioni fuori luogo»

Il buono pasto della mensa scolastica scatena una nuova bufera tra FdI e la giunta Armelao. L’ex assessore all’Istruzione Daniele Tiozzo Brasiola (FdI) accusa l’amministrazione di «fare la cresta» sul buono mensa sostenendo che col nuovo gestore, Euro Ristorazione, il costo del pasto è sceso a 3,81 euro, ma le famiglie continuano a pagare 5 euro come lo scorso anno e che la rimanenza non può essere giustificata come spese per i servizi di scodellamento che solitamente erano in capo al Comune.
Secca la smentita del sindaco Mauro Armelao che minaccia anche una querela per l’ex vicesindaco. «Un’amministrazione comunale che decide di fare cassa sul buono pasto dei bambini è inaccettabile», sostiene Tiozzo, «Il costo del buono giornaliero è stato confermato a 5 euro, come negli anni precedenti, ma il servizio di preparazione pasti è stato affidato a un nuovo gestore a un costo effettivo di 3,81 euro. La differenza, pari a 1,20 euro per pasto, rimane dunque nelle casse comunali. Ne consegue che i bambini mangeranno un pasto che costa 3,81 euro, ma i genitori pagheranno 5 euro.
Dal capitolato emerge che questa differenza dovrebbe servire a coprire parzialmente i cosiddetti “servizi ausiliari”, come lo scodellamento. Mai in passato, né con questa amministrazione né con le precedenti, si era pensato di far gravare questi costi direttamente sulle famiglie. Questa situazione è molto grave e merita spiegazioni ufficiali e possibilmente una correzione di rotta».
«Davanti a osservazioni fuorvianti e prive di fondamento è necessario fare chiarezza», spiega l’assessore all’Istruzione, Sandro Marangon, «A Chioggia la ristorazione scolastica presenta una particolarità: due distinti appalti, uno per la preparazione e consegna dei pasti e uno per le funzioni ausiliarie. Questo sistema ha fatto lievitare i costi: nel 2024 il prezzo era di 5,05 euro più Iva per la fornitura del pasto, a cui si aggiungevano 2,33 euro più Iva per le funzioni ausiliarie, per un totale di 7,38 euro più Iva, uno dei più alti in Italia.
Con la nuova gara abbiamo lavorato su un capitolato che mette al centro qualità e sostenibilità: cibi freschi e a km 0 provenienti dalle fattorie del territorio, prodotti biologici, un servizio più attento e controllato. L’esito della gara ha portato il costo della sola fornitura pasti a 3,81 euro più Iva, cui si aggiungono 2,33 euro per le funzioni ausiliarie, per un totale di 6,14 euro più Iva, perfettamente in linea con la media provinciale».
«Davanti a questi dati oggettivi», precisa Armelao, «parlare di “speculazioni” è fuori luogo. La nostra azione va nella direzione opposta: miglioramento della qualità, riequilibrio dei costi e trasparenza assoluta, portando la refezione scolastica di Chioggia in linea con i migliori standard provinciali e regionali. A fronte delle affermazioni palesemente false dell’ex assessore, ho già dato mandato ai legali di verificare se vi siano i presupposti per una querela perché le famiglie hanno bisogno di verità e certezze». —
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