«Servono gol? Venezia eccomi»
Presentato l'attaccante milanese prelevato dal Pavia: la scorsa stagione ha segnato 12 reti, una alle spalle di Aprea. Marco Veronese promette un campionato da protagonista
MESTRE. L'ariete è di poche parole, preferisce i fatti. Dentro l'area di rigore. Il Venezia corona l'inseguimento a Marco Veronese, trentunenne attaccante milanese, e, come una «vedette» di prima fascia, lo chiama a Mestre in anticipo su tutti gli altri.
Presentazione ufficiale per il bomber acquistato a titolo definitivo dal Pavia, dodici reti nella passata stagione, di cui una di testa infilata alle spalle di Aprea. Onori di casa fatti dall'amministratore delegato Vincenzo Marinese e dal responsabile dell'area tecnica Andrea Seno, con il quale Veronese ha fatto in tempo a giocare ai tempi dell'Inter.
«Siamo riusciti a coronare positivamente il lungo inseguimento a Veronese - ha sottolineato Marinese - un elemento che riteniamo importante sia per le sue qualità tecniche sia per quelle umane. Ha voluto venire di persona a Mestre per firmare il contratto, conoscerci e conoscere la città. E' stato un gesto che ho apprezzato, un segnale di grande serietà da parte del giocatore. Avevamo detto che il Venezia avrebbe acquistato un attaccante di peso, con l'arrivo di Veronese siamo a posto». Da due stagioni il giocatore va in doppia cifra: a Pavia ha realizzato 25 reti in 56 partite. «Le ultime due sono state sicuramente le stagioni migliori della mia carriera - ha ammesso senza remore l'attaccante di Cinisello Balsamo - avrei dovuto svegliarmi prima».
Trentun anni compiuti il 22 maggio, Veronese ha origini venete: la mamma è di Cavarzere e il papà di Adria, mentre i parenti della moglie sono di Motta di Livenza. «Ho giocato una stagione a Verona nel Chievo, ma queste zone le conosco benissimo. Ho trascorso parecchie estati a Bibione e Jesolo». Tre presenze in serie A nella stagione 1994-95, all'Inter di Ottavio Bianchi. Oltre a Seno nell'organico di quella squadra c'erano altri tre arancioneroverdi: Mirko Conte, Pierluigi Orlandini e Marco Delvecchio. «Giocai per sbaglio - osserva scherzando Veronese - troppi infortuni, ecco perché trovai spazio».
Reggiana, Monza, Prato, Chievo, Alzano, Modena, Vicenza, Spezia e Pavia: tre presenze in serie A, 89 in serie B (5 reti) e 182 in C/1 (49 gol), un tour d'Italia che adesso si ferma sulle rive dell'Adriatico. «Sul piano personale gli ultimi due tornei a Pavia sono stati i più redditizi. Ho sempre giocato con un attaccante di peso accanto, che segnava più di me. A Pavia ero io l'uomo più avanzato, sono diventato anche un po' egoista, così ho realizzato qualche gol in più. Sul piano dei risultati, invece, il biennio di Modena è stato esaltante con la doppia promozione dalla serie C/1 alla serie A». I ricordi dell'Inter? «Ormai sono trascorsi tanti anni da quando ho lasciato la casa madre, sono stati gli anni del settore giovanile, dell'adolescenza, quindi dei sogni, quando immagini una grande carriera. I pensieri di tutti i ragazzini che hanno la fortuna di giocare in una grande squadra».
Il salto di qualità può arrivare a Venezia, squadra che non nasconde l'obiettivo di ritentare la scalata alla serie B. «Sarà un campionato decisamente più impegnativo di quello passato. Leggendo i giornali, si intuisce che tante squadre si stanno rafforzando per i playoff, poi come sempre sarà il campo a stabilire chi ha operato bene e chi male sul mercato».
Del Venezia conosce solo Melucci e Bono. «Con Massimo abbiamo fatto il ritiro insieme a La Spezia, poi lui è andato al Pisa, mentre con Stefano abbiamo trascorso le vacanze insieme ad amici comuni. Il Venezia mi offre una grande opportunità, mi auguro di proseguire nel trend delle ultime due stagioni». E' quanto spera anche Giancarlo Corradini.
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia
Leggi anche
Video