RUGBY SAN DONÀ «È tutto vero. Siamo in Eccellenza»

Con la città risvegliata in Eccellenza dopo 11 anni di lunghissimo oblio, nemmeno la giornata di pioggia può rovinare l'atmosfera dolce del lunedì più atteso, quello dell'orgoglio riconquistato, quello del sangue blu tornato a scorrere veloce e fluido, quello del blasone nuovamente luccicante. San Donà promosso in Eccellenza a rappresentare la quarta provincia veneta venuta a mancare nella massima serie dopo la fine dolorosa del Casinò di Venezia. «Tutto vero, tutto bellissimo, anche se qualche pizzicotto me lo continuo a dare da domenica sera» racconta Alessandro Mucelli, protagonista assoluto di una stagione che lo ha consegnato alla storia del Club per aver abbattuto il muro dei 1000 punti messi a segno con la maglia sandonatese. Sulla fronte, i punti di sutura ed un bernoccolo testimoniano quanto dura sia stata la partita contro le Fiamme Oro. «Match devastante dal punto di vista fisico, rispetto alla gara di campionato li ho trovati tutti ancora più grandi e grossi, e quando entravano facevano davvero male!». Dopo la brutta semifinale di andata a Piacenza, tanto lavoro sulla serenità mentale. «Assolutamente, la tensione accumulata prima di Piacenza ci aveva bloccato gambe e testa» conferma il mediano di mischia, «dopo quella partita ci siamo imposti di affrontare la gara con uno spirito più leggero, cercando anche di scherzarci sopra in allenamento». La festa, l'invasione di campo dei tifosi, i canti nello spogliatoio impregnato di birra e sudore, poi un inatteso cambio di programma al rientro: «Il presidente aveva prenotato un ristorante sul Mugello per offrire a tutti la mitica costata fiorentina» racconta ancora divertito Mucelli «ma quando i tifosi hanno saputo che non saremmo rientrati subito a San Donà hanno cominciato a telefonare, costringendoci a cancellare la prenotazione per volare a casa. E a San Donà canti, balli e brindisi per tutta la notte. Una serata che ricorderò per tutta la vita». Rubata al caos post-partita, la considerazione di Stefano Florian - una vita con i trequarti sandonatesi - spiega lo spirito di questa società ed il perché abbia vinto contro tutti i pronostici: «Dieci anni fa eravamo a Prato a piangere per aver perso e per essere retrocessi, adesso siamo qui a scoppiare di gioia. Chi crede in questa maglia non molla mai, nemmeno nei momenti più duri». E mentre Federico Minello annunciava appena uscito dallo spogliatoio l’irrevocabile ritiro (ma chi lo conosce giura che la scena si ripete ormai da qualche anno) i piani per il futuro sembrano essere assicurati dalle parole di Michele Magnifichi, titolare del main-sponsor M-Three: «Club magnifico, belle persone, spirito di squadra: la mia azienda sarà ancora di più al fianco di questo ambiente capace di conquistarmi nel profondo» racconta l'imprenditore veneziano del settore dei sistemi di broadcasting, rugbysta praticante e capitano della selezione veneziana andata a vincere il Trofeo delle Repubbliche Marinare 10 giorni fa a Napoli. «Assieme ai miei partner Eutelsat e Skylogic stiamo applicando nel sostegno alla società lo stesso spirito di squadra che ha prodotto questi risultati sportivi: l'anno prossimo l'impegno sarà rafforzato, ma nessuno qui ha mai fatto il passo più lungo della gamba ed i tanti talenti di casa permetteranno al Club di concentrare gli sforzi su giocatori realmente decisivi. Noi, in ogni caso, ci saremo».
Gianluca Galzerano
GUARDA LA FOTOGALLERY
E COMMENTA
www.nuovavenezia.it
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia