Kennedy il giramondo «Ho detto no all’Australia per vincere con la Reyer»

MESTRE. Prime giornate veneziane per “DJ” Kennedy, il giocatore scelto dalla Reyer per sostituire l’infortunato Deron Washington: domenica l’arrivo a Tessera, ieri le visite mediche, oggi il primo incontro con i nuovi compagni. Un giramondo, David John Kennedy, non solo per aver giocato nei campionati europei più competitivi (Francia, Russia, Israele, Germania e Turchia), ma anche per le esperienze in Cina (Guangzhou Long-Lions nel 2016-17) e Australia (Melbourne United nel 2018-19), dove ha perso la finale per il titolo contro Perth.
«Siamo stati costretti dall’infortunio di Washington a intervenire sul mercato» ha esordito il presidente Casarin, «cercando un giocatore per caratteristiche simile a Deron. Ci è piaciuto l’entusiasmo di Kennedy. Questo è un altro segnale di quanto la proprietà sia sempre vicina alla squadra». Maglia numero 1 per DJ Kennedy, che ha dovuto rientrare negli Stati Uniti dall’Australia per il visto e sistemare tutte le questioni burocratiche legate al suo arrivo in Italia. «La casacca numero 17 era occupata. Allora ho optato per la numero 1». Maglia che Kennedy indosserà domenica sera a Brindisi contro l’Happy Casa di Francesco Vitucci, mentre la Reyer ha tempo fino a venerdì per perfezionare il tesseramento. Una trattativa molto rapida con Kennedy. «Il mio agente mi ha segnalato l’interessamento della Reyer, una società di alto livello» spiega «volevo continuare a giocare dopo la fine del campionato in Australia, ho colto al volo questa opportunità. Non avevo mai avuto occasione di venire a giocare in Italia». Poche settimane fa ha sfiorato il titolo in Australia con il Melbourne United, adesso ci riprova con la Reyer. «Quella precedente è stata una bellissima esperienza, abbiamo trovato una grande chimica di squadra arrivando fino alla finale». Due anni fa in Cina ha incrociato Andrea Mazzon. «È stato il mio allenatore per un paio di partite, un’ottima persona. La mia posizione in campo? Sono un giocatore versatile, mi adatto alle esigenze della squadra, gioco dove ha bisogno l’allenatore. Mi ritengo un all round, mi piace il basket globale».
Un paio di presenze in Nba con i Cleveland Cavaliers di Tony Parker, la Summer League con Cleveland, Miami, Houston. «Se penso all’Nba? È il sogno di ogni giocatore, non si sa mai. Ritrovo alla Reyer due giocatori come Stone e Daye che ho incrociato alle Summer League». —
Michele Contessa
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