Fusion accoglie il Terraglio Volley «Opportunità di crescita per tutti»

La storica realtà della pallavolo mestrina entra nel progetto partecipato Vanzo: «Siamo accomunati dalla volontà di mettere l’atleta al centro» 
G. Mo.

l’accordo

Il Terraglio Volley, storica realtà della pallavolo mestrina, entra a parte del progetto Fusion. La stagione si apre con una novità importante per la pallavolo femminile della terraferma veneziana. Del progetto Fusion fanno già parte le realtà di Martellago, Noale, Salzano, Trivignano e Zero Branco. «Sono anni che ci confrontiamo con Fusion e in questo periodo abbiamo potuto constatare la qualità del lavoro svolto», commenta Davide Monego, amministratore unico del Terraglio Volley, «Per noi, che abbiamo sempre avuto come filosofia lo sviluppo della persona accanto a quello dell’atleta, l’ingresso in Fusion rappresenta un’ulteriore opportunità di crescita da dare alle nostre atlete. Abbiamo visto nel tempo come il progetto Fusion si sia andato formando, creando squadre a livello nazionale, ma mantenendo attenzione per le singole società che lo compongono e per tutte le attività di promozione del nostro sport, come i camp e i progetti scuola. Tutto questo ci ha convinti ad entrare nel progetto».

Il Terraglio Volley è una realtà di oltre 400 atleti e una cinquantina tra tecnici e staff, potendo contare su dieci impianti sportivi. Il Fusion, la cui prima squadra milita in B/2 nazionale, è reduce da una stagione in cui ha raggiunto le finali nazionali con tutte le principali categorie giovanili. «Ciò che ci unisce è la volontà di mettere l’atleta al centro del progetto. Tanto noi quanto il Terraglio vediamo lo sport come un mezzo che consenta la crescita dell’atleta», spiega Marco Vanzo, direttore tecnico di Fusion Team Volley.

L’adesione al progetto Fusion non porterà stravolgimenti organizzativi all’interno del Terraglio Volley. «Abbiamo già pianificato la stagione insieme e ora si tratterà di condividere i momenti formativi con le ragazze, soprattutto con le più piccole. Ma i gruppi non saranno toccati», conclude Davide Monego, «Ci piace l’idea di programmare degli allenamenti congiunti, dove le atlete possano sentirsi seguite dai relativi allenatori e dove i tecnici si possano confrontare in modo da garantire a tutte, ovunque giochino, uno standard di alto livello. Dovremo tuttavia fare i conti con la realtà pandemica che viviamo, per cui saremo molto cauti». —

G. MO.

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