Ferretto Ferretti docente a Coverciano

Ex preparatore atletico del Venezia. «Incarico affascinante»
 
MESTRE.
Dal campo alla cattedra, dalle tabelle da applicare lungo una stagione alle metodologie da insegnare a chi punta a diventare allenatore di calcio. Ferretto Ferretti, quattro stagioni al Venezia dal 1995 al 1999, ora fa parte del Settore Tecnico della Federcalcio a Coverciano. Venezia non ha visto passare solo grandi allenatori in pectore, ma anche ottimi preparatori atletici: Baffoni con Zaccheroni, Bertelli con Spalletti, Venturati con Prandelli, adesso entrambi in Nazionale, Zat dopo il primo fallimento, Renosto ora a Novara, e Ferretti appunto. «Ho iniziato a collaborare nel 2008, adesso è un lavoro fisso - spiega Ferretto Ferretti - insegno Metodologia dell'allenamento. Dopo tecnica e tattica, è la materia più importante del corso. Mi piace trasmettere l'esperienza acquisita in tanti anni trascorsi sul campo. Venezia? Ci sono tornato poco tempo fa, ho fatto un giro in motoscafo, mi sono accorto, passando vicino al Penzo, che le tribune sono molto meno alte. Seguo da lontano le vicende del Venezia, adesso che in panchina è arrivato Luppi avrò notizie di prima mano».  Facile per Ferretti ritrovare anche a Coverciano persone legate all'ambiente arancioneroverde. «Lo scorso anno ho avuto tra i miei allievi Paolo Favaretto, quest'anno Enrico Cunico. Scontato che si finisse di parlare anche del Venezia e della situazione attuale. Tra l'altro sono stato compagno di corso con Paolo Casale, l'attuale preparatore atletico. Per Coverciano è passato Zironelli, altro giocatore del periodo veneziano, deve ritornare Dal Canto per frequentare il Master. C'è Sergio Volpi che sta seguendo il corso di 2ª categoria. Qualche tempo fa ho parlato con Toldo e il primo argomento è stato... Recoba. Si ricorda ancora i tre gol che Alvaro gli rifilò al Penzo quando era alla Fiorentina. I risultati ottenuti con il Venezia in quel biennio fantastico costituiscono l'esempio più chiaro che con il lavoro si possono superare tante difficoltà. Le emozioni vissute tra il 1997 e il 1999 sono le più forti della mia carriera, anche se dopo Venezia sono arrivate anche le promozioni con Napoli, Piacenza e Sampdoria. Le immagini di una città impazzita di gioia e di entusiasmo che ritornava in serie A dopo oltre trent'anni non le ho rivissute in altre piazze». Altra città di mare, Genova, altri quattro anni con Novellino. «Dove c'era da ricostruire, ci chiamavano. Mi è dispiaciuto che la Samp sia retrocessa. Nessuno si sarebbe mai immaginato che la Sampdoria arrivasse a un minuto dalla qualificazione alla Champions con il Werder e che poi sarebbe retrocessa in B». Dopo Genova, Torino e Reggina. «Dove i risultati non sono arrivati, ed eccomi a Coverciano, felice per il nuovo ruolo e per la responsabilità di formatore e di istruttore che sento».

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