E il Venezia si sbriciola all’Euganeo

Devastante secondo tempo del Padova contro una difesa in tilt. 4-1 finale. Mastronicola firma il gol dell’1-1, a segno anche Di Nardo, Muzzi e Rabito. Lezione che deve servire in futuro. Primo tempo in equilibrio, un gran gol di Scantamburlo alimenta l’illusione. Poi il crollo sotto i colpi di Muzzi e di uno scatenato Baù
PADOVA. Finisce nel modo sperato dai padovani. Oooo-issa, oooo-issa, il gesto del remo, il gondoliere, l’alta marea. E siccome parliamo di una partita di calcio possiamo anche sorridere. Così come si può sorridere nel vedere Scantamburlo che dopo il gol-gioiello su punizione (1-0 provvisorio) fa il verso della gallina, ovviamente padovana. Solo i poveri di spirito si offendono. Ma poi, dovendo raccontare il derby ai lettori veneziani, diciamo subito che da ridere non c’è altro.

Muro sbriciolato. Primo tempo in equilibrio, Venezia che controlla bene lo slancio del Padova, Aprea mette la mano due volte sulle punizioni di Muzzi e di Baù, dall’altra parte Cano riposa ma due legnate di Mattielig spolverano la traversa e tengono alte le palpebre. Ad un respiro dall’intervallo Scantamburlo inventa una punizione capolavoro e l’1-0 del primo tempo legittima pensieri stimolanti ai mille e più tifosi arancioneroverdi che hanno fatto la Riviera o il quarto d’ora d’autostrada. Il problema è che il vantaggio veneziano dura poco o niente. Si ricomincia e al 4’ Mastronicola pareggia, bello solo in mezzo all’area a raccogliere di testa un corner. Classico gol dei distratti, per chi lo prende. E da lì, il crollo. Un campionario di errori (orrori?, mah, forse) che mette a nudo i limiti della difesa. Vabbè, si vede che il centrocampo avrà filtrato male, magari ci sarà qualche altra spiegazione, qualche ricerca di scusanti, la verità comunque che il Padova mette una marcia da spavento e la linea Pesoli-Mandorlini-Mei-Scantamburlo si scioglie come il burro nel microonde. Partita finita a metà secondo tempo.


Equilibrio. Torniamo al primo tempo, quello del risultato ancora in bilico. Il Padova parte con Baù a sinistra e Rabito a destra, pratica un discreto pressing nel primo quarto d’ora e trova un Venezia abbastanza sveglio, capace di far correre la palla ed evitare i contatti. I centrocampisti sono disposti ad un lavoro di sacrificio per coprire la trequarti, Collauto fatica parecchio, Brevi e Mattielig si arrabattano, ma l’operazione funziona perchè il Padova per cercare la porta ha solo i calci di punizione e due tentativi da fuori. Gioca Poggi, Veronese è risparmiato, ma a dirla tutta anche il Venezia non graffia e dare un voto a Cano è un azzardo.


E allora, perchè? Si cambia campo e sembra di aver cambiato stadio, o partita. In venti minuti il Padova fa il finimondo e nei restanti per il Venezia è una lenta agonia. La squadra non riesce a riaprire la contesa e semmai è il Padova che in contropiede concede qualche grazia. L’emergenza difesa - finora mascherata da buoni risultati e qualche miracolo di Aprea - viene a galla, uomini contati e non c’è neanche una alternativa se qualcuno non funziona. E’ sbagliato incensare gli assenti, e allora senza incenso limitiamoci a pensare che Oscar Brevi è troppo importante per questa squadra. Quando Baù passa a destra diventa un calvario anche per Scantamburlo, i centrali non si capiscono, onori al poker biancoscudato ma non c’è gol che non si potesse evitare.


Cinque gol. Facciamola finita proprio rivedendo i gol. Dunque, 46’ del primo tempo, punizione dai venti metri, ti aspetti Poggi, parte “Scanta” e inventa una palla satellitare che fa un giro e plana all’incrocio dei pali. Secondo tempo: 4’ corner, palla in mezzo a tante belle statuine in maglia nera, Mastronicola ci mette la testa, fa gol e ringrazia. 18’, Baù centra da destra, Mandorlini si guarda attorno e Di Nardo è già là, pronto a fulminarlo. Palla al centro, un-due-tre e Muzzi (il “vecchio” Muzzi) vola per 40 metri, non è fuorigioco perchè i centrali non salgono in tempo, avanti tutta e rasoterra nel quale anche Aprea è impreparato. Bastano? No, perchè al 34’ Baù in area si beve Scantamburlo, scarica in porta, Aprea non trattiene ed è travolto da Rabito, che manda in porta palla e tutto. E su questo derby, basta e avanza.


PRO SESTO - CITTADELLA:
1 - 2

giocata sabato PRO SESTO
(4-3-3): Moreau; Fracassetti, Preite (34’ s.t. Fautario), Gregori, Cattaneo; Laner (4’ p.t. D’Imporzano), Boisfer, Konè; Facchinetti, Musetti, Cavagna (23’ s.t. Dalla Costa). Allenatore: Sala.

CITTADELLA
(4-4-2): Pierobon; Mannucci, Gorini, Turato, Marchesan; Volpe (10’ s.t. De Gasperi), Musso (28’ s.t. Oliveira), Iori, Carteri; Cavalli, Meggiorini. Allenatore: Foscarini.

ARBITRO:
Pecorelli (Arezzo)

RETI:
p.t. 44’ Musetti;

s.t. 36’ Coralli, 47’ De Gasperi.

NOTE:
espulsi Meggiorini (14’ s.t.) e Konè (40’ s.t.). Al 12’ Moreau para un rigore di Coralli.

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