Venezia, proteste nella sede regionale Figc per Italia-Israele: «Non si deve giocare»
I giovani del centro sociale Rivolta e del collettivo Pandora hanno recapitato un comunicato alla sede veneta della Figc, occupandola per due ore. Ne è nato un dialogo con Giuseppe Ruzza, presidente Figc Veneto

«Chiediamo alla Fifa di escludere Israele da ogni competizione, alla Figc di rifiutarsi di giocare una partita che rappresenterebbe l'ennesima vergogna per il nostro calcio: i valori del calcio, come di ogni altro sport, non possono essere usati per ripulire l’immagine di Israele agli occhi del mondo».
Questa la parte fondamentale del comunicato che i giovani del centro sociale Rivolta e del collettivo Pandora hanno recapitato oggi in via Fratelli Bandiera nella sede veneta della Federazione italiana gioco calcio, che è stata anche per un paio d'ore occupata dai giovani dei centri sociali con striscioni e con le bandiere della Palestina.
L'azione dimostrativa mirava a consegnare nelle mani del presidente della Figc veneta, Giuseppe Ruzza, il documento da sottoporre alla Federazione nazionale come protesta per la prossima partita della nazionale italiana contro l'Israele in programma ad Udine il 14 ottobre.
Nella città è già stata annunciata una manifestazione di protesta, con le adesioni di già 300 associazioni. E a Marghera i giovani hanno dialogato con Ruzza in un clima assolutamente sereno e fatto di rispetto e condivisione della situazione che sta vivendo il popolo palestiese.
All'uscita sul muro del palazzo i giovani hanno affisso cartelli contro la "normaizzazione del genocidio".

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