Venezia presa d’assalto: sessantamila per l’inizio del Carnevale

Tutti assiepati per il corteo della Pantegana, maxi ingorgo a Rialto. La calca ha riacceso il dibattito sulla gestione dei flussi

Camilla Gargioni
Maxi ingorgo a Rialto
Maxi ingorgo a Rialto

Un’esplosione di fumi colorati e coriandoli, con i palloncini sprigionati dalla Pantegana, seguito da 60 mila persone. Domenica il corteo acqueo da cento imbarcazioni sul canal Grande ha affollato la città tra persone che si sono fermate lungo le rive, posizionate agli imbarcaderi, sul ponte dell’Accademia e a Rialto.

Non sono mancate le forze dell’ordine in campo, ma nei tratti nevralgici si sono creati “tappi umani”, tra spinte, liti e crisi d’ansia, con una coda di polemiche. Il più evidente e invalicabile, il muro sul ponte di Rialto, dove lo scorrimento era bloccato.

Migliaia di turisti a Venezia per il Carnevale: Rialto paralizzato

Le forze dell’ordine sono intervenute, vietando la salita da San Bortolo e deviando le persone verso il ponte del Lovo, ma è stato necessario diverso tempo perché la situazione si sbloccasse, essendo già compromessa. Stesso film nelle calli strette che portano verso campo Santi Apostoli, dove si sono creati ingorghi: anche qui, la polizia locale ha fissato un senso unico che è durato per tre ore.

Pure le calli che portano verso San Polo sono rimaste bloccate, con conseguenti litigi e qualche spintone. Altro ponte presidiato, quello della Paglia, dove è stato imposto un doppio senso. Proprio a San Marco, sono state anche fermate tre borseggiatrici dalla polizia locale verso le 19, pizzicate mentre rovistavano nello zaino di un turista padovano: essendo incinte, sono state denunciate a piede libero.

Guardando ai numeri complessivi di questo esordio del “Tempo di Casanova”, si parla di circa 150 mila presenze, metà delle quali di turisti pernottanti.

Sull’acqua, le imbarcazioni hanno sfilato senza problemi, con regatanti vestiti da emoji coloratissime, da carte da gioco di cuori e picche animate tratte da Alice nel paese delle Meraviglie, o ancora trasformati in api giallo nere.

«Apriamo il Carnevale con la sua regina, la Pantegana, con i colori di Venezia», sottolinea il consigliere delegato alle tradizione Giovanni Giusto.

Il sindaco Luigi Brugnaro invece ha assistito solo alla partenza della Pantegana, alle 11, da Punta della Dogana, partendo subito per un’inaugurazione a Pellestrina.

Ad accompagnare la Pantegana sull’acqua, una testa di gallo e un pesce azzurro in carta pesta. Tra i mascheramenti più curiosi, un’imbarcazione a tema Barbie che invoca uno «Stop war, make sex», «Fermiamo la guerra, facciamo l’amore» con i regatanti vestiti da bambola Mattel con tutina fucsia e iconica parrucca biondo platino. Ci sono anche corsari, con la bandiera minacciosa, mentre si fanno notare un cavalluccio marino arancione verde e una testa di cocai azzurra.

Le rive sono gremite: dalla terrazza della collezione Peggy Guggenheim a campo San Vio, ogni punto d’affaccio sul Canal grande è preso d’assalto. Diverse centinaia di persone sul ponte dall’Accademia hanno salutato il passaggio della Pantegana, immortalando il fiume colorato. Ad animare il corteo, la voce di Giusto, che prima di passare l’Accademia ha invocato l’alzaremi, con musiche tradizionali e tamburi battenti. Proseguendo lungo il Canal grande, i pontili Actv sono gremiti, così come il pontile di Ca’ Rezzonico.

La festa è poi proseguita in Erbaria, con i piatti della tradizione e intrattenimento musicale. Qui sono state premiate le tre barche più singolari e meglio addobbate: primo posto alle api della remiera di Castello, un equipaggio tutto al femminile, al secondo posto i pinguini della remiera di Murano e al terzo il granchio blu della remiera Voga Veneta Mestre.

Ma la calca ha riacceso il dibattito sulla gestione dei flussi. «Perché affannarsi tanto in certe giornate e far finta di niente in altre? Perché rinunciare alla Colombina o alla festa di rio di Cannaregio o limitare i cittadini in giornate come il Redentore?», posta sui social il presidente dell’associazione Piazza San Marco Claudio Vernier, «Le regole valgono solo quando fa comodo?».

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