Veneto Sviluppo, Zaia non vuole cambi

 Il fronte dei rivoltosi - composto da Roberto Bissoli, Piero Galimberti, Giampietro Zannoni, Fabrizio Stella e Marco Vanoni - pare non essere stato ancora "domato" e rimane convinto della necessità che Borga, oggi, si presenti dimissionario. Così non sarà e le conseguenze si vedranno (e si valuteranno) solo alla luce di cosa accadrà in assemblea. Alla quale, in qualità di consiglieri, i "rivoltosi" parteciperanno.  Che la situazione sia tesa è confermato dallo schieramento di forze: come detto Zaia ha confermato la sua presenza, mentre tra i banchieri ci saranno direttamente Fabio Innocenzi (Cariveneto) e Giuseppe Menzi (Antonveneta). La Regione ha chiesto a Borga di andare avanti fino alla scadenza del suo mandato (aprile 2012) e lo stesso governatore, non più tardi di ieri, ha assicurato che non si farà condizionare dai consiglieri di Veneto Sviluppo. Anche i soci bancari, per altro, paiono non essere disponibili ad assecondare turbolenze. Resta il fatto che, statuto alla mano, il presidente della finanziaria regionale è eletto dal consiglio di amministrazione e non, invece, dall'assemblea dei soci.  La matassa pare pronta a ingarbugliarsi, anche perché i "rivoltosi", della sfiducia a Borga, sembrano averne fatto una questione personale. E le questioni personali male si sposano con gli ordini di partito: Bissoli, Galimberti, Zannoni, Stella sono stati eletti in quota Pdl, Vanoni in quota Lega. Finirà in una bolla di sapone? (m.mar.)