Veneto Creators, ecco chi sono gli influencer che promuovono Venezia

La Regione ingaggia i giovani esperti di social. Ironia e ampio uso del dialetto, ma non solo. Enogastronomia, tradizioni e toponomastica sbarcano su Instagram e Tik Tok. Una narrazione del territorio caratterizzata dall’ironia e dalla freschezza

Maria Ducoli
Gli influencer veneziani con il presidente della Regione Luca Zaia a Palazzo Balbi
Gli influencer veneziani con il presidente della Regione Luca Zaia a Palazzo Balbi

Come si dice in Veneto?» questa è una delle domande con cui alcuni influencer veneziani iniziano i loro video, che stanno letteralmente spopolando sui social. Nei giorni scorsi otto giovani creatori di contenuti digitali hanno portato una ventata d’aria fresca a Palazzo Balbi, dove il presidente Luca Zaia li ha ricevuti per la presentazione del progetto Veneto Creators.

Una sfida digitale che mira a trasmettere via social le mie sfaccettature della Regione, coinvolgendo 28 giovani che fino al 7 giugno potranno creare dei contenuti, due video per ogni creator ed uno di squadra. Alla fine, verranno premiati i tre gruppi che si sono maggiormente distinti. Dall’enogastronomia alla natura, ma anche storia dell’arte, usi e costumi, riscoperta del patrimonio linguistico veneto. I temi sono tanti, così come la passione e il senso di appartenenza alla propria terra.

E infatti a fare da padrone sui profili degli influencer è proprio il dialetto, in tutte le sue sfumature. Dallo «sborìn» al «freschin», ma anche le differenze tra veneziano e chioggiotto. Vocaboli e modi di dire fanno impazzire i follower e il dialetto diventa una ricchezza da non perdere.

Lo mostrano bene sui loro profili Carlotta Berti e Alice Guerra, maestre di dialetto su Instagram e Tik Tok.

Accanto alla valorizzazione dell’italiano regionale anche le battaglie per i diritti civili, come quella di Nicolò Guerra e Matteo Ogniben, sui social Nikoeteo, coppia che oltre a raccontare il centro storico si batte per un maggior rispetto e considerazione della comunità lgbt. E in alcuni casi, gli influencer sono un gruppo. Come per la pagina Elnisioeto, che raggruppa vari giovani dell’oratorio salesiano di Castello, impegnati in un viaggio tra calli e campielli per piegare i nizioleti veneziani.

Mille declinazioni per raccontare un solo territorio. Ed è proprio la narrazione corale, ad ampio raggio, della Regione a fare da protagonista all’interno del progetto Veneto Creators, che vedrà il coordinamento di Veronica Civiero, esperta in comunicazione digitale. Da Instagram a Tik Tok, i giovani influencer veneziani continueranno a portare sui social le curiosità della laguna, i suoi intercalari, con l’entusiasmo di chi non può non esclamare «Fioi, no gavè idea».

Alice Guerra

Alice Guerra, trentunenne di Carpenedo, è laureata in Scienze della Comunicazione e, come scrive nella sua bio di Instagram, la sua missione è «diffondere il verbo veneto».

Come? Tramite parodie di film e serie tv, da Miss Marple a Twilight. Il fenomeno social è esploso in soli due mesi e dal primo video fatto un po’ per caso, per divertimento, inizia ad essere seguita da sempre più persone, impazzite per i contenuti che proponeva. In pochissimo raggiunge gli oltre 133 mila followers, a cui piacciono non solo le parodie delle scene transitate in tv e sul maxi schermo, ma anche i commenti rigorosamente in dialetto dei video virali su Tik Tok e i racconti ironici e spontanei che mette nelle sue videonarrazioni della spesa al supermercato. Persino l’ufficio comunicazione della Lidl si è accorta dell’efficacia dei suoi video tra gli scaffali e ha promesso di ricontattarla.

Nikoeteo

Nicolò Guerra e Matteo Ogniben
Nicolò Guerra e Matteo Ogniben

Coppia affiatatissima, Nicolò Guerra e Matteo Ogniben portano su Instagram scorci, tradizioni ed espressioni veneziane.

Il loro motto? «L’amor no pol star sconto» e loro infatti non lo nascondono e ogni contenuto non è solo un viaggio nel mondo delle curiosità veneziane, ma anche un piccolo grande contributo alle battaglie per il riconoscimento e i diritti della comunità lgbt.

I reel pubblicati sulla loro pagina spaziano dai racconti di realtà squisitamente veneziane, come il Barch-In nato in pandemia o l’acqua alta in piazza San Marco, alle narrazioni delle tappe storiche della Serenissima e delle persone che l’avevano abitata. Tra i più recenti un contributo sulla messa al bando da parte del vescovo della forchetta e dei profumi, perchè considerati oggetti demoniaci, contributo apprezzatissimo dai followers.

Carlotta Berti

Carlotta Berti
Carlotta Berti

Tiktoker del Lido, nei suoi reel si pone sempre una domanda: «Come si dice in veneto?, per poi insegnare il dialetto in modo fresco e ironico.

Laureata in Economia e Gestione dei beni culturali a Ca’ Foscari, inizia a raccontare la sua isola. Sempre sorridente e spontanea, Carlotta ha conquistato i suoi followers - quasi 30 mila - con i suoi video in cui esordisce sempre con un classico «fioi non gavè idea».

Ha iniziato a dedicarsi al racconto della città d’acqua quando per frequentare un master in comunicazione si è dovuta trasferire a Milano. Tra la frenesia del capoluogo lombardo, è stato impossibile non sentire la mancanza della sua Venezia. Così, ha cercato di portare un po’ di Veneto nelle sue giornate, con i reel dedicati a parole e modi di dire in dialetto, per poi portare i suoi seguaci in giro per le calli, tra bacari tour e Venice Marathon.

Elnisioeto

Elnisioeto
Elnisioeto

I Nizioleti, le tipiche indicazioni stradali veneziane, raccontati dai ragazzi dell’oratorio salesiano Leone XII in calle San Domenico a Castello, tramite dei video. A coordinare l’attività Don Filippo Gorghetto che ha saputo cogliere le capacità tecnologiche dei ragazzi per favorire da una parte l’aggregazione genuina e dall’altra la divulgazione delle curiosità storiche.

Nei video che raccontano la toponomastica si alternano diversi protagonisti, qualcuno una presenza costante e altri solo di passaggio, il tempo di un reel. Oltre ai video anche grafiche e post esplicativi dell’origine dei nomi delle calli e dei campi del centro storico. Con un linguaggio semplice, a tratti dialettale, i toni scherzosi e a seconda dei video costumi e parrucche d’eccezione, i giovani dell’oratorio rendono la storia veneziana e le sue curiosità a portata di click.

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