«Valsugana nella legge obiettivo»

Lo chiede il Pd veneto: presentato un elenco di opere prioritarie. Variati: «Intesa bipartisan con la Regione per colmare il ritardo». Mobilità, dote da 900 milioni De Piccoli: «Il governo non ha dimentico il Nordest»
PADOVA. Un accordo tra Regione e governo sulle priorità infrastrutturali passa dalla condivisione di questo tra Giunta e centrosinistra veneto. Non viene detto in modo così brutale, ma la sostanza è questa. A disposizione ci sono circa 900 milioni e una bozza delle priorità individuate dall'Ulivo regionale insieme a parlamentari veneti e rappresentanti degli enti locali guidati dal centrosinistra. «Non si tratta di un elenco di rivendicazioni, ma di opere che possono essere finanziate» spiega Cesare De Piccoli.


Il viceministro ai Trasporti, insieme al presidente della Commissione trasporti Ue Paolo Costa, ha partecipato ieri a un summit organizzato dal gruppo del Pd in Consiglio regionale. Un vertice «su questioni concrete» sottolinea Achille Variati, capogruppo dell'Ulivo. Tanto che al termine è stato annunciato che l'Ulivo regionale ha chiesto l'inserimento in legge obiettivo del potenziamento della Valsugana. Inevitabilmente si è parlato della terza corsia sul tratto Venezia-Trieste della A4. «La Regione deve fare chiarezza - hanno sostenuto all'unisono Variati, De Piccoli e Costa -. Ancora non è chiaro se il commissario lo chiedono per realizzare la terza corsia o per affrontare l'emergenza viaria attuale. La nomina di un commissario non deve servire a coprire le responsabilità di chi, fin qui, non ha deciso». «Più che di una figura legata al mondo dei lavori pubblici - precisa Costa - mi pare che l'emergenza di tutti i giorni, in attesa della realizzazione della terza corsia, imponga un commissario legato alla protezione civile». Per quanto riguarda la Valsugana, Costa ha sottolineato: «Andare avanti con la Valdastico Nord non vuol dire abbandonare il progetto della Valsugana a quattro corsie». Per questa ragione è stato chiesto che l'opera venga inserita nella legge obiettivo. «Ne abbiamo discusso con i parlamentari veneti, anche in funzione di alcune modifiche al Dpef» chiosa Variati.


Il summit.
«Una riunione all'insegna della ricerca del consenso per il fare» dice Variati. Sullo sfondo dell'incontro un messaggio politico precisa (per raggiungere un accordo con Roma si deve passare dall'Ulivo veneto, è la sintesi) e una sfida. «Quello che ripeto al governatore Galan - ha rivelato De Piccoli - è che, conti alla mano, questo governo metterà a disposizione del Veneto più soldi per le infrastrutture di quanti, nei cinque anni precedenti, ha messo Giulio Tremonti».


Il perché dell'accordo.
De Piccoli tiene a sottolineare il cambio di passo del governo - «Se Variati si espone con un elenco di priorità (si veda il box sopra) è chiaro che si tratta di opere che possono essere finanziate e non di semplici rivendicazioni» - su un tema sensibile come quello delle infrastrutture. L'impegno è che l'accordo veneto tra centrosinistra e maggioranza venga poi assunto a livello nazionale. A disposizione ci sono oltre 900 milioni: 350 dal piano strade triennale del Veneto; 160 dalla Finanziaria 2007 (per utilizzarli serve un accordo di programma Stato-Regione); 130 dalla Finanziaria regionale 2007 e altri 100 da quella 2006; 360, infine, sono relativi al piano quinquennale dell'Anas. «Stiamo ultimando la bozza che daremo alla Giunta - dice Variati -. Se non troveremo un accordo, ognuno si assumerà le sue responsabilità».

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