Un fiume di fango Devastata Enego

Paura nel Vicentino: stimati danni per 5 milioni di euro
Il fermo immagine tratto da un video pubblicato su Youtube mostra la frana a Enego (Vicenza), 25 giugno 2017. ANSA/FERMO IMMAGINE VIDEO YOUTUBE +++EDITORIAL USE ONLY - NO SALES+++
Il fermo immagine tratto da un video pubblicato su Youtube mostra la frana a Enego (Vicenza), 25 giugno 2017. ANSA/FERMO IMMAGINE VIDEO YOUTUBE +++EDITORIAL USE ONLY - NO SALES+++
ENEGO. Una bomba d’acqua, poi la distruzione. Enego ieri mattina è stata devastata da una frana di vaste proporzioni. La contrada Fosse di Sotto, nella quale abitano un centinaio di cittadini, è stata invasa da un fiume di fango e roccia che ha travolto una ventina di abitazioni e quattro auto, lasciando dietro di sé danni per almeno 5 milioni di euro. I soccorsi, coordinati dal Comune e dai carabinieri forestali, si sono attivati immediatamente e nel volgere di poche ore hanno tamponato efficacemente l’emergenza. Ci vorranno però delle settimane per riportare la situazione alla normalità.


Tutto è partito da un temporale violentissimo, abbattutosi dalle 6 del mattino e che in un paio d’ore ha fatto cadere almeno 150 mm di pioggia. L’acqua, infiltratasi nel sottosuolo, ha cominciato a defluire verso valle. Quando il “grabo”, un’antica mulattiera che funge anche da scolo, che passa in mezzo alle case e collega le Fosse con il centro del paese, non è più stato capace di smaltirla, circa 600 metri di strada sono letteralmente esplosi assieme ai sottoservizi: una marea di detriti, fango e scarichi fognari ha investito la frazione. In alcune abitazioni la melma è risalita fino a uscire da water e lavandini.


Lo “tsunami” è stato preannunciato da un boato assordante, che ha svegliato di soprassalto chi ancora stava dormendo e fatto tremare alcune case. Da sotto la chiesa di Fosse il torrente color caffellatte ha cominciato a scorrere fino a bloccare la strada provinciale “Valgadena”, che da Primolano sale a Enego. Per fortuna nessuna persona si trovava all’esterno, altrimenti sarebbe stata una tragedia ancor più grave.


I residenti hanno immediatamente dato l’allarme ai vigili del fuoco e al sindaco Fosco Cappellari, che stava preparando l’inaugurazione del restauro del Forte Lisser, cerimonia poi annullata. Un centinaio tra pompieri, forze dell’ordine, volontari della protezione civile, titolari di ditte che hanno messo a disposizione ruspe, camion e attrezzi, oltre a tantissimi cittadini con pale, scope e carriole hanno lavorato per tutto il giorno per ripulire strade, cortili e l’interno delle abitazioni. La strada provinciale “Valgadena”, invasa dai detriti e da vere e proprie cascate in diversi punti, è stata chiusa per diverse ore, presidiata da carabinieri, polstrada e polizia locale di Bassano, fino a quando la protezione civile non ha ripulito la carreggiata.


Il sindaco Fosco Cappellari ha annunciato che chiederà lo stato di calamità naturale. «Alcune delle abitazioni colpite - osserva - sono state evacuate. Non perché esistano dei problemi strutturali ma per consentire i lavori di pulizia. Non è facile fare una stima dei danni ma siamo nell’ordine di almeno 5 milioni di euro. Non ho mai visto nulla del genere qui sull’Altopiano».


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