Un college americano nell’oasi di Ca’ Tron

Cento milioni per aule, biblioteca, cittadella degli studenti, metro di superficie. L’iter iniziato nel 2015 

RONCADE. Un college privato sul modello dei grandi istituti americani o britannici; un’isola dell’innovazione in cui gli studenti - dai 6 ai 25 anni - sono dotati ciascuno di tablet e personal computer e si spostano da un’aula all’altra con auto elettriche, caddy car, car sharing.

L’area. Il tutto all’interno dell’oasi di Ca’ Tron, la più vasta area agricola inalterata della regione con i suoi 1.100 ettari. L’investimento prevede l’ampliamento della superficie occupata da H-Farm, con 26 mila metri quadrati di edifici a cubatura zero (restaurando le cascine già esistenti) e un parco pubblico di 48 ettari.

Il progetto. Per Donadon si tratta del «maggiore polo europeo per la formazione con focus sul digitale». Di fatto, una grande scuola privata incentrata su inglese (con insegnanti madrelingua), informatica, formazione digitale. Oggi in H-Farm, per quanto riguarda il segmento “education”, ci sono già due classi di High School, master post università, il corso di laurea triennale (Ca’ Foscari) in Digital Management. A San Biagio, nella sede staccata di Olmi, funzionano le scuole materne, elementari e medie. H-Campus ospiterebbe anche sale pubbliche, una biblioteca, una cittadella per gli studenti fuori sede da 260 posti.

Le tappe. È il 2015, dieci anni dopo la nascita dell’incubatore di startup H-Farm, quando il progetto, a firma dell’archistar Richard Rogers, viene presentato per la prima volta. A febbraio del 2017 decolla: Donadon a Milano presenta i render del nuovo Campus, mentre in contemporanea a Ca’ Troni sindaci dei Comuni coinvolti ragionano di nuova viabilità, con un ulteriore investimento di cinque milioni per collegamenti viari, rotatorie, metropolitana di superficie a servizio di duemila studenti e un migliaio di altri utenti.

I costi. L’opera è coperta da un fondo da 101 milioni gestito da Finint, in collaborazione con Cattolica e Cassa Depositi e Prestiti. Il ritorno economico stimato sul territorio è di 8,7 milioni.

L’iter. Acquisiti i pareri favorevoli Genio Civile, Ente Parco Fiume Sile, Soprintendenza, Consorzio di Bonifica Piave, Usl 2, Piave Servizi, Provincia, Regione, Comuni). Fino allo scoglio della Valutazione di Impatto Ambientale, che fa affondare l’obiettivo di aprire il Campus per l’anno scolastico 2018/2019. Donadon non aveva optato subito per la Via, cercando la Vas (Valutazione Ambientale Strategica), l’accordo di programma con la giunta, e lo screening Via, procedura ridotta. La commissione tecnica indipendente ha tuttavia ritenuto che fosse la Via l’iter corretto da seguire.

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