Treni, aumenta il costo dei biglietti

Si parte il primo agosto: +15% per le corse semplici, +2% per gli abbonamenti
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VENEZIA. Dal primo agosto usare il treno costerà di più. Mentre ancora i cittadini aspettano gli sconti derivanti dalle multe a Trenitalia - che saranno fruibili dal primo settembre in qualità di indennizzo per i disservizi del 2010 - la Giunta ha già dato il via libera agli aumenti. Si tratta di un incremento del 2% per gli abbonamenti e del 15% per i biglietti di corsa semplice.


La Regione si è quindi «portata avanti», anticipando, di fatto, gli incrementi previsti a partire da gennaio 2012. Per quanto riguarda gli abbonamenti mensili, gli aumenti (con arrotondamento ai 5 centesimi) oscilleranno da un minimo di 50 centesimi, per corse fino a 10 chilometri, a un massimo di 1,50 euro, per le tratte fino a 100 chilometri, con una progressione che aumenta proporzionalmente con la distanza coperta. Nel dettaglio, in caso di corsa semplice, si passa da un aumento minimo di 20 centesimi nei 10 chilometri, con il biglietto che passa da 1,30 a 1,50 euro, a 80 centesimi nel 100 chilometri, con il ticket che aumenta da 5,40 a 6,20 euro.


«I tagli al trasporto pubblico locale su ferro ci hanno costretto ad aumentare i biglietti - sostiene l'assessore alla Mobilità Renato Chisso - del resto, sul fronte delle tariffe, la situazione era bloccata da tre anni, per cui si rendeva comunque necessario intervenire. Tuttavia, anche in questo caso, abbiamo inteso tutelare le fasce deboli, a partire dai pendolari per cui l'incremento dei costi è stato limitato al minimo». L'operazione - aggiunge quindi l'assessore - è prevista dal Contratto di servizio a catalogo stipulato tra Regione e Trenitalia, che individua una serie di azioni quali la miglior efficienza del servizio e l'aggiornamento annuale delle tariffe, oltre «al recupero strutturale degli introiti per aumenti tariffari non riconosciuti a Trenitalia e da questi richiesti per la dinamica di aumenti dei costi, con lo scopo di garantire l'equilibrio economico finanziario». La manovra tariffaria - che è stata estesa anche ai servizi locali gestiti da Sistemi Territoriali - secondo Chisso, potrà anche «generare risorse finanziarie aggiuntive da utilizzare in funzione di una qualità del servizio più consono alle richieste della clientela». «In ogni caso - precisa l'assessore alla Mobilità - nonostante questa manovra, le tariffe di corsa semplice, e soprattutto gli abbonamenti per i pendolari, hanno in Veneto un prezzo ampiamente inferiore a quello praticato in altre regioni a noi comparabili».


Alcuni esempi: con il nuovo anno, in Lombardia la corsa semplice costerà 1,65 (anche se in questo caso è compreso anche il tasso di inflazione 2012, che il Veneto non ha ancora applicato) nei 10 chilometri per arrivare a 7,55 euro nei 100; in Liguria, invece si andrà dagli 1,80 euro di corsa semplice nella distanza più breve ai 7,10 in quella maggiore contemplata nell'analisi; in Piemonte da 1,55 a 6,35 euro. Meno omogenee le tariffe della Toscana che, dal 2012, in base alla distanza, spazieranno da 1,10 a 6,40 euro, quelle dell'Emilia da 1,20 a 7,40 e quelle del Friuli Venezia Giulia da 1,30 a 8,10. La differenza più significativa, è sugli abbonamenti mensili: ad esempio, nei 10 chilometri da gennaio, i pendolari lombardi pagheranno 31,80 euro al mese, i toscani 27,90, gli emiliani 27, i liguri 29,50 i piemontesi 32,95 e i friulani 26,25. «Di fatto, le nostre tariffe restano dunque tra le più basse d'Italia, di sicuro per i pendolari, con aumenti degli abbonamenti che vanno da 50 centesimi a 1,5 euro. E in tutto questo, la qualità del servizio svolto da Trenitalia in altre regioni non è migliore di quella che si verifica in Veneto» conclude l'assessore Chisso.

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