Tram, il "siluro rosso" in viaggio tra la folla a Mestre
Una splendida domenica di sole e, almeno da via Colombo a via Olivi, due ali di folla festante per il primo vero giro di prova del tram. La prima corsa ufficiale da Favaro alla stazione ferroviaria è prevista per il primo luglio

Una splendida giornata di sole e, almeno da via Colombo a via Olivi, due ali di folla festante per il primo vero giro di prova del tram (la prima corsa ufficiale, con biglietto, al momento è prevista per il primo luglio). Un debutto sotto i migliori auspici - dopo le prove tecniche sotto la pioggia battente di venerdì sera - per le quattro carrozze rosso veneziano destinate a rivoluzionare il concetto di mobilità in terraferma. «Il tram è essenziale per una città che voglia essere città metropolitana e non un paese». E anche grazie al tram ora «Mestre può ambire a grandi traguardi internazionali. Può dire: io sono una grande città. Per questo ho voluto candidarla alle Olimpiadi». Dal palco allestito in via Olivi, capolinea provvisorio nel grande giorno della prima corsa (pubblica) del tram, stuzzica l’orgoglio dei mestrini il sindaco Massimo Cacciari.
Partenza. Il tram aveva lasciato il deposito di via Monte Celo a Favaro alle 11.05 dopo la benaugurante sventagliata di stelle filanti, l’accompagnamento musicale di una band e le foto di rito delle autorità. Al posto della località di destinazione, sul pannello elettronico, scorre la scritta «Benvenuti a bordo». E a bordo, per la prima corsa ufficiale, oltre al sindaco Cacciari e al vicesindaco Mognato ci sono, tra gli altri, alcuni assessori (Mingardi, Bortolussi, Simionato. Belcaro), i presidenti di Municipalità Venturini, Panciera e Scaramuzza, il presidente di Pmv Antonio Stifanelli, il coordinatore delle imprese che hanno realizzato l’opera Andrea De Benedetti. Non ha voluto mancare nemmeno l’ex assessore alla mobilità e ora vicesindaco di Padova Ivo Rossi: uno che di tram se ne intende visto che la città del Santo, come dirà lui stesso più tardi scherzando, «ha fatto da cavia per Mestre; a causa del tram sono cadute due giunte; e ora, a due anni di distanza, ci stiamo accingendo a realizzare altre due linee perchè quello che abbiamo non basta».
Via Olivi. Una sosta in prossimità del ponte di via Colombo, prima di affrontare il primo scambio, potenziale punto critico. Una sosta che consente alle autorità di godersi la vista delle migliaia di mestrini in attesa, laggiù in piazza Barche. Il tram arriva puntuale alle 11.30 in via Olivi. Taglio del nastro e spazio alle celebrazioni di rito. Come un figlio. Il presidente di Pmv è emozionato. Per lui, confessa, è un po’ «come se fosse nato un bambino». Si gode il momento a lungo atteso, «dopo 5 anni di tensioni, scontri, decine di assemblee in cui sono prevalsi soprattutto interessi egoistici». Ringrazia tutti i collaboratori, sottolinea che, comunque, questa rappresenta solo una tappa. «Da domani (oggi, ndr) si ricomincia a lavorare».
Mingardi. «Grandissima emozione» anche per l’assessore alla Mobilità Enrico Mingardi. «Sono stati 5 anni lunghi, faticosi, nei quali è stata messa a dura prova la pazienza di tutti voi». Ma i risultati ora si vedono e si vedranno. E «non è vero, come ha detto qualcuno, che bastava qualche autobus in più per avere una mobilità sostenibile». Ci voleva il tram, ci volevano i 100 chilometri di piste ciclabili, i 5 mila utenti del car sharing, il Passante e la conseguente decongestione della tangenziale, le rotonde e i 200 nuovi passaggi pedonali per cominciare a pensare in modo nuovo alla mobilità.
I sassolini di Cacciari. Il sindaco ringrazia «le imprese che hanno operato». Ricorda che nessun infortunio sul lavoro si è verificato in questi anni, e «questo vorrà pur dire qualcosa». Ringrazia i cittadini e gli esercenti che hanno sopportato tanti disagi in questi anni, ma non rinuncia, a questo proposito, a togliersi qualche sassolino dalla scarpa. Il tram - sottolinea - è un tassello di un disegno complessivo di riqualificazione della Mestre-new city che comprende l’ospedale dell’Angelo, l’area dell’ex Umberto I, le nuove via Torino e via Ulloa, il Quadrante di Tessera. E in altre città europee (cita Amsterdam) quando si costruisce un tram o una metro l’amministrazione chiede contributi economici ai cittadini «perchè dopo, case e negozi valgono molto di più». Dopo le lamentele, dunque, dovrebbero arrivare i ringraziamenti. Si vedrà.
Benedizione. Dopo il (quasi) commiato del sindaco la benedizione impartita da monsignor Fausto Bonini sui futuri conducenti del tram.
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