Tra cali di tensione e proteste, ecco il difficile "pre-esercizio" del tram
E' «guerra» tra Comune e Boraso. Il consigliere accusa: "Il Demanio ha sospeso i lavori in viale San Marco". Ma l'Agenzia e il Pmv smentiscono. Negli ultimi giorni due cali di tensione hanno preoccupato i tecnici: si verificano le cabine elettriche

Il tram nel primo giorno di pre-esercizio
PADOVA. Il pre-esercizio è entrato nel vivo da lunedì, con quattro tram in corsa sul tragitto Favaro-via Sernaglia, e sono cominciati i primi problemi. Due cali di tensione della linea elettrica hanno fermato i mezzi lunedì pomeriggio e pure ieri mattina.
Elio Zaggia, direttore del settore automobilistico di Actv, da settimane impegnato nel seguire passo passo l'andamento delle prove di pre-esercizio del tram, entrato nel vivo da lunedì scorso, spiega che non c'è nulla di cui preoccuparsi. «A parte qualche disagio alla circolazione, che è durato un paio di minuti lunedì pomeriggio e una decina stamattina (ieri, ndr) perché il tram si ferma, i cali di tensione alla linea elettrica non sono degli episodi preoccupanti. Cioè ci aspettavamo che problemi di questo tipo emergessero in fase di pre-esercizio».
Cali di tensione.
Lunedì pomeriggio i quattro tram si sono fermati in vari punti della città per pochi minuti, un paio, spiega Zaggia. Ieri mattina lo stesso problema si è verificato in via San Donà, segnalano i residenti, all'altezza della svolta verso via Pasqualigo. In questo caso il fermo si è protratto per una decina di minuti, con ovvie ripercussioni sulla circolazione. I cali di tensione alla linea elettrica hanno comportato, spiega ancora Zaggia, il via ad una nuova serie di verifiche della tenuta delle cabine elettriche lungo il tracciato, a caccia di possibili dispersioni.
«Prima questo problema non si era mai verificato, è emerso ora con quattro tram in circolazione». Le prove del pre-esercizio proseguono, dal lunedì al venerdì, sono corse previste dalle 8 del mattino alle 19. «A parte questi piccoli problemi e che comunque sono dentro la normalità di un pre-esercizio, posso dire che le cose finora stanno andando bene e anche la centrale operativa sta entrando a regime».
Prove di coma.
Altre prove in corso, aggiunge il presidente di Pmv Antonio Stifanelli sono le «prove di coma», ovvero il fermo dei mezzi e la loro rimessa in marcia. Prove che spiegano i tecnici servono anche a testare quei casi, finora verificatisi solo alla rotatoria della 14bis a Favaro, dove è stato realizzato il nuovo asfalto, in cui il pantografo si solleva per la presenza sul binario di sporcizia o foglie che ne bloccano lo scorrimento.
Guerra di cavilli.
Ma la giornata di ieri è stata contraddistinta ancora dalle polemiche. La battaglia di Renato Boraso, consigliere comunale del Pdl contro la gestione del progetto tram ieri ha toccato i cantieri, appena aperti, alla fine di viale San Marco per la realizzazione del tronchino di binari che consentirà al tram poi di tornare sui propri passi, destinazione via Torino. «Giustizia è fatta» scrive Boraso in un comunicato annunciando che l'Agenzia del Demanio ha inviato i propri ispettori in viale San Marco per fermare il cantiere. «I soliti ignoranti ignoravano che gli ultimi 300 metri di viale San Marco non erano del Comune ma di proprietà dell'Agenzia del Demanio e in vendita a 200 mila euro. Oggi quando ho visto il cantiere - scrive il consigliere comunale - ho chiamato la Direzione del Demanio e finalmente gli ispettori dell'Agenzia hanno fatto giustizia. Lavori sospesi per occupazione abusiva».
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Le smentite.
L'Agenzia del Demanio da Roma smentisce di aver mai fatto ispezioni e sta verificando l'occupazione dei terreni di proprietà dello Stato. Blocco dei lavori smentito dal presidente di Pmv Antonio Stifanelli: «Boraso è nato dopo il 1958 ed evidentemente non è a conoscenza dell'accordo con l'Intendenza di Finanza che ha dato in concessione l'area all'aministrazione comunale. Abbiamo reperito copia del documento anche presso l'Ufficio Patrimonio del Comune e insomma posso dire che siamo assolutamente legittimati ad intervenire». Per Pmv i lavori proseguono. E l'assessore Bergamo: «Macché stop. Figuriamoci se i rapporti tra Comune e Demanio impediscono l'uso di 200 metri di strada».
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