Tornado su Conegliano «Come una bomba»

La tromba d’aria s’abbatte sul centro della città durante il mercato Centinaia di alberi sulle case. Cinque feriti, vigile del fuoco precipita dal tetto
Di Andrea De Polo
Borin Conegliano via Spellanzon alberi caduti per tromba d'aria
Borin Conegliano via Spellanzon alberi caduti per tromba d'aria

CONEGLIANO. Una mattina di agosto, una mattina di mercato in centro città. Con gli anziani, le famiglie, i ragazzi a casa da scuola, tutti a passeggio tra le bancarelle. Una mattina trasformata, dopo mezz’ora di pioggia intensa e vento impetuoso, in uno scenario post-bellico. Con case scoperchiate, fabbriche sventrate, centinaia di alberi caduti, cinque feriti, tra cui un vigile del fuoco precipitato ieri sera dal tetto dell’ex Cotonificio su cui stava lavorando: ha riportato ferite non gravi, secondo i medici dell’ospedale di Conegliano dove è stato ricoverato. Il mercato di Conegliano è praticamente “esploso”: è volato di tutto, i banchi, gli stand, i furgoni si sono rovesciati. Nessuna vittima, soltanto tre feriti non gravi, e vista la dinamica della bufera che si è scatenata su Conegliano e dintorni, è da considerarsi un miracolo. «Mai visto nulla del genere» ripetono i cittadini, «Sembrava che finisse il mondo», «Come lo scoppia di una bomba».

Si sono radunati spontaneamente, come dopo una tragedia, in viale Spellanzon, uno dei principali ingressi in città. A controllare (le case), a contarsi. A guardare gli alberi caduti in strada, le auto intrappolate sotto i rami e i tronchi, il traffico bloccato (città isolata per qualche ora), i vigili del fuoco impegnati a rispondere a centinaia di chiamate. Un dramma per la città (milioni di euro di danni), tanti drammi privati per i suoi cittadini, perché non ce n’è praticamente uno che non abbia subito danni, più o meno gravi, alla casa o alle altre proprietà.Conegliano l’epicentro, ma la bufera ha spazzato anche le zone limitrofe: il Quartier del Piave, il Vittoriese, Montebelluna. Con minore intensità, mandando in tilt i collegamenti (soprattutto ferroviari, ma anche le strade erano allagate) e le comunicazioni. «È iniziato tutto con una nuvola bianca, aveva un colore strano, ci siamo preoccupati da subito» raccontano i cittadini. Impressioni che ricordano un’altra tragedia, quella del Molinetto, proprio due anni e tre giorni fa. Sono le 10.15. Inizia a piovere, ma è un temporale come tanti: in un’ora cadranno 25 millimetri di pioggia, non è una quantità eccezionale. È il vento che fa paura. Una tromba d’aria che travolge tutto e tutti, va avanti per circa mezz’ora, senza placarsi. Tecnicamente è un “downburst”, una massa d’aria fredda che irrompe e si inserisce in una massa calda già presente, scatenando la bufera. L’epicentro è viale Spellanzon, a Conegliano, dove una cosa del genere, in tanti anni, non è mai accaduta: gli alberi crollati hanno qualche decennio di vita, e radici fragilissime che bucano l’asfalto. Uno di questi travolge la pensilina del bus, con due signore sedute, salve per miracolo. Un altro, più piccolo, colpisce l’auto di due coniugi all’uscita dell’ospedale. A Conegliano sono momenti di paura vera. Non si contano gli alberi che si abbattono sui tetti delle case: a Setteborghi, in centro, al Trilatero.Chi abita nei pressi della scuola enologica Cerletti assiste a una scena da tregenda: dal vicino cotonificio abbandonato si stacca una porzione di tetto, il vento la fa alzare in volo fino all’altra parte della strada, e qui si schianta contro la sede dell’università. Nessun ferito, ma fosse stato un giorno di scuola? Per tutta la giornata i temporali si susseguono. In serata il Comune conferma che, almeno, nessuno è costretto ad abbandonare la propria abitazione. Sfollati non ce ne sono, ma danni ingenti sì (anche alla sede della protezione civile, al Teatro Accademia, ai negozi), e soprattutto disagi. A tarda sera l’illuminazione pubblica manca ancora in alcune zone, i cavi dell’Enel sono saltati (al Conè si scatena il panico quando salta la corrente), gli alberi pericolanti non mancano.

Non è la sola, Conegliano, a finire nell’occhio del ciclone. I treni vanno in tilt sulla linea Montebelluna-Treviso, il Quartier del Piave fa i conti con altri alberi caduti (a Pieve scendono in campo alpini e protezione civile) e l’incubo di un altro Molinetto. Un nubifragio si scatena anche su Cison, a poche ore dal via di Artigianato Vivo, costringendo decine di volontari a mettersi al riparo. Anche nel Vittoriese i disagi non sono mancati. Un grosso pino è caduto accanto al municipio di Cordignano sfiorando le auto parcheggiate. «Si tratta dell'albero centrale del Parco delle Rimembranze» ha spiegato il neo sindaco Alessandro Biz «è stata una fortuna che nessuno passasse in quel momento». Nella frazione di Villa di Villa una violenta grandinata ha danneggiato diversi vigneti: chicchi a macchia di leopardo hanno messo in ginocchio i vigneti di Prosecco di diverse zone, oggi sarà il giorno della conta dei danni.

Le forti raffiche di vento hanno causato problemi in tutti i Comuni, anche se nessuno ha registrato i danni ingenti occorsi a Conegliano. La giornata si è chiusa con il cielo tornato sereno dopo un altro acquazzone nel pomeriggio. La priorità, oggi, sarà liberare le strade da rami e alberi, e contare i danni. La Regione ha decretato lo stato di emergenza, primo passo per avere qualche contributo dal governo. Ma i coneglianesi si sono già rimboccati le maniche.

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