Tinto Brass ricoverato per emorragia cerebrale

Il regista veneziano all’ospedale di Vicenza con il figlio Bonifacio. E' in osservazione
VICENZA. Il regista veneziano Tinto Brass è ricoverato nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Vicenza a causa di un malore accusato nella nella notte tra sabato e domenica. Secondo il figlio Bonifacio il regista «è lucido». «Io e mia sorella - ha raccontato Bonifacio Brass - gli abbiamo parlato e ci ha risposto». Il figlio del regista ha aggiunto soltanto che Brass «è stato colto da un malore e per questo è stato ricoverato per accertamenti, che proseguiranno nelle prossime ore».


Bonifacio Brass non ha precisato l’esatta natura del malore occorso al padre, riferendo che una diagnosi precisa ancora non c’è. Secondo quanto si è appreso, Tinto Brass sarebbe giunto con mezzi propri all’ospedale di Vicenza. Sabato il regista veneziano ha partecipato all’apertura della rassegna «Umoristi a Marostica», nel Vicentino, dove gli è stata dedicata una retrospettiva con locandine, foto di scena e tavole inedite disegnate da Guido Crepax per un suo film. In precedenza Tinto Brass aveva anche visitato la Gypsoteca canoviana di Possagno (Treviso), entusiasmandosi in particolare per il nudo di Paolina Bonaparte e partecipando successivamente ad un lauto banchetto preparato per l’occasione.


Dopo il ricovero era emersa la notizia che Brass era stato colto da una emorragia cerebrale, ma le condizioni di salute di Tinto Brass non sono sembrate gravi, tanto che i medici hanno ritenuto di non operarlo. Il regista si sarebbe sentito male intorno all’una di notte in un albergo a Marostica.


Negli ultimi tempi Tinto Brass, 77 anni, si è speso in numerosi progetti. Il più recente è quello della ricerca delle location trevigiane per il suo prossimo film, Coiffeur pour dames, che dovrebbe narrare di un tipo di parrucchiere molto particolare e di altrettanto particolari acconciature “intime”. Anche la visita alla Gypsoteca di Possagno rientrava tra i luoghi “ispiratori” del regista che, nel corso del tour tra le plastiche figure muliebri del Canova, ha dichiarato: «Sicuramente queste statue mi hanno dato delle ispirazioni per le posizioni, per gli atteggiamenti. Mi è piaciuto molto quello che ho visto. I culi soprattutto, mentre i sessi non si vedono, sono sotto i veli».


Quella di Tinto Brass è stata una sosta lunga e doverosa, come detto, davanti al gesso di Paolina Bonaparte, osservata in lungo e largo, dietro e davanti. Ma anche il gruppo delle Tre Grazie è stato ben rimirato. Tinto Brass ha seguito tutte le spiegazioni fornitegli dal direttore del museo Mario Guderzo con attenzione, soffermandosi davanti ai particolari che via via gli venivano illustrati e ha apprezzato la suggestiva, scenografica illuminazione creata appositamente con le candele. Alla fine è arrivato il momento festaiolo: in cucina soppressa, morlacco, bastardo del Grappa, meringhe, vino.
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