Tessera, il Consiglio di Stato sul Bosco dello Sport: bocciata Italia Nostra

Dopo la udienza di giovedì,è uscita la sentenza che condanna l’associazione anche al pagamento delle spese processuali (tremila euro) oltre a mille euro di oneri accessori a favore del Comune di Venezia
M.ch.
Bosco dello Sport
Bosco dello Sport

«Il pregiudizio lamentato» dagli appellanti, scrivono i giudici della Quarta sezione del Consiglio di Stato «non deriva dal decreto ministeriale (...) ma dagli atti che, a monte, hanno disposto l’approvazione del Piano urbanistico».

Il finanziamento veicolato dal decreto del governo, si legge ancora, «attinge a fondi nazionali, non disciplinati dai vincoli finalistici propri dei fondi Pnrr; più in generale», continuano i giudici, «il Piano comporta, rispetto al pregresso, una significativa riduzione della cubatura realizzabile nella macro-area oggetto di pianificazione».

Con queste motivazioni Italia Nostra ha perso il ricorso al Consiglio di Stato contro il Bosco dello Sport, rifinanziato dal governo Meloni.

Dopo la udienza di giovedì, ieri è uscita la sentenza che condanna Italia Nostra anche al pagamento delle spese processuali (tremila euro) oltre a mille euro di oneri accessori a favore del Comune di Venezia, mille a favore della Città metropolitana e altrettanti a favore delle amministrazioni statali (Ministero dell'Interno, Ministero dell'Economia e delle Finanze, Presidenza del Consiglio dei Ministri).

Con la pronuncia di ieri, il Consiglio di Stato entra nel merito ponendo dei punti fermi, in particolare l’estraneità del decreto di finanziamento da 92,3 milioni ai vincoli posti con il Pnrr.

Di più, i giudici amministrativi evidenziano che il progetto della cittadella sportiva, con stadio e palazzetto, che nascerà a Tessera (il via ai cantieri è prossimo) rappresenta un aspetto valorizzante rispetto alle vecchie previsioni di cubatura previste dal Piano di assetto del territorio per il quadrante di Tessera.

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