Tessari lascia la presidenza Per il vertice regionale in corsa Padova e Verona

ADDIO Federico Tessari lascia la guida regionale del sistema camerale A sinistra Roberto Furlan in lizza per il posto
VENEZIA.
Scaduto il mandato alla Camera di commercio di Treviso, persa (conseguentemente) la vicepresidenza nazionale, Federico Tessari chiude anche con Unioncamere del Veneto. Ieri, nel corso del Cda del sistema camerale regionale, Tessari ha, infatti, formalizzato il suo addio anticipato alla presidenza. «Una decisione irrevocabile e maturata dopo il rinnovo del consiglio e del vertice della Camera di commercio di Treviso» spiega una nota ufficiale. La caduta, a domino, dei suoi incarichi era nell'aria. Resta il fatto che l'ufficializzazione di ieri (il vertice resterà comunque in carica, in regime di prorogatio, fino all'11 gennaio) apre la delicata partita della successione. In lizza ci sarebbe il padovano Roberto Furlan, ma la prassi sull'alternanza alla presidenza regionale tra territoriali assegnerebbe a Verona, guidata da Alessandro Bianchi, il diritto a rivendicare il posto lasciato libero dall'imprenditore di Montebelluna. La partita, quindi, non ha certo un esito scontato. L'uscita di scena di Tessari dal vertice regionale non era dovuta. Lo statuto dell'ente, infatti, non lega la presidenza veneta alla rappresentanza territoriale. Esiste, però, un profilo di opportunità e le Camere provinciali - chi più chi meno - lo hanno puntualmente evidenziato. Da qui le dimissioni: Tessari aveva, infatti, già detto alcuni mesi fa che in mancanza di un gradimento completo da parte delle territoriali si sarebbe fatto da parte. Dopo la nomina di Nicola Tognagna a Treviso, il presidente della Camera di commercio di Vicenza, Vittorio Mincato, ha sondato le realtà provinciali sulla permanenza di Tessari. L'epilogo di ieri racconta dell'esito delle consultazioni, anche se andrebbe distinto il piano formale da quello sostanziale. Più di qualcuno avrebbe, a parole, chiesto a Tessari di rimanere fino alla scadenza. Evidentemente la richiesta non deve essere stata convincente, visto che ieri l'imprenditore di Montebelluna, classe 1955, ha presentato le dimissioni. Il suo mandato regionale scadeva a novembre 2011, ma la prima assemblea elettiva utile si sarebbe potuta tenere solo ad aprile 2012. In ballo, quindi, c'era ancora un anno abbondante di presidenza. «La felicità è l'armonia interiore, giacché le virtù si trovano nell'accordo e nell'unità: dove queste mancano, non ci sono che vizi» cita Seneca Paolo Doglioni, presidente della Camera di commercio di Belluno. «Dobbiamo ringraziane Federico per quanto fatto in dieci anni di intelligente gestione: è finito un ciclo, ora se ne apre uno nuovo». Il richiamo di Doglioni all'unità, ora che il rinnovo entra nel vivo, non è casuale. La partita per il dopo-Tessari vede, a oggi, in corsa Furlan (Padova) e Bianchi (Verona). Come detto, la prassi camerale affiderebbe al presidente scaligero la "prelazione", ma gli equilibri in ballo sono ampi. Tutti i leader delle territoriali tranne Doglioni e Giuseppe Fedalto (Venezia), sono di espressione confindustriale. I vertici veneti di viale dell'Astronomia diranno, quindi, la loro su un avvicendamento sicuramente atteso. E Tessari? Centrodestra e centrosinistra gli hanno offerto la candidatura per le comunali a Montebelluna. La risposta è stata no.
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