Terremoto, attimi di paura in città
Decine di telefonate ai vigili del fuoco dal centro storico, da Mestre e dalla Riviera

Giovedì 25 dicembre
Un'ulteriore scossa di terremoto del grado 3,9 della scala Richter è stata registrata alle ore 4,08 fra le province di Parma e Reggio Emilia dall'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia.
L'epicentro è stato localizzato fra i comuni di Neviano degli Arduini (Parma), Canossa (Reggio Emilia), Vetto (Reggio Emilia) e Langhirano (Parma).
Martedì 23 dicembre
C’è chi ha visto il lampadario oscillare. Chi temeva che i mobili degli inquilini del piano di sopra sfondassero il soffitto. Chi ha sentito il letto muoversi ed è stato svegliato dalla pennichella pomeridiana. Sono le 16.25 di ieri. Quelle che sono state avvertite sono le scosse di un terremoto che ha colpito l’Emilia, ma è stato avvertito, soprattutto da chi risiedeva o lavorava ai piani alti, in tutto il Norditalia. Una cinquantina di telefonate sono giunte alla centrale operativa dei vigili del fucoo, meno di una decina a quella della polizia municipale. Pompieri in stato di preallerta per poter intervenire, in caso di necessità, nell’area dove è stato localizzato l’epicentro. Nessun intervento, fino alla tarda serata di ieri, nella nostra provincia.
La scossa, di magnitudo 5.2 sulla scala Richter (quinto-sesto grado della scala Mercalli), è stata registrata dagli strumenti dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. Si tratta di una scossa forte, avvertita dalla popolazione e che può provocare danni lievi. L’epicentro del terremoto è stato localizzato tra le province di Reggio Emilia e Parma, nei comuni di Vetto, Canossa (Reggio Emilia) e Neviano degli Arduini (Parma).
Nella nostra provincia le scosse sono state avvertite soprattutto a Venezia centro storico, a Mestre, in alcuni Comuni della Riviera del Brenta, in particolare Mira. Sentite le scosse alcune decine di cittadini hanno chimato il 115 per chiedere informazioni e cercare rassicurazioni. C’era chi chiedeva se erano previste altre scosse, magari di intensità maggiore. Chi voleva semplicemente essere rassicurato. Nessun intervento da parte dei vigili del fuoco. Alla caserma del Terraglio è arrivato il preallertamento da parte della Protezione civile. Si tratta del primo livello di allerta. Una misura dettata dalla necessità di trovare squadre di soccorso pronte a partire verso Emilia e Lombardia, le aree più vicine all’epicentro, in caso di necessità.
Disagi per chi viaggiava in treno. La circolazione ferroviaria è stata temporaneamente interrotta lungo le linee Bologna-Verona e Bologna-Milano. Una precauzione necessaria per consentire ai tecnici di Rfi di effettuare le opportune verifiche sull’integrità dell’infrastruttura. Ritardi si sono verificati anche a Verona e Padova.
La potenza dei terremoti è valutata dagli esperti secondo due gradazioni. La Richter (da Charles Francis Richter) indica la quantità di energia liberata (la magnitudo), mentre la scala Mercalli (redatta da Giuseppe Mercalli) descrive gli effetti del sisma sull’ambiente. Un sisma di magnitudo 5.2, quella di ieri, libera un’energia pari a quella rilasciata dall’esplosione di 32mila tonnellate di tritolo. Per provocare danni ingenti alle popolazioni, un sisma deve avere una magnitudo superiore a 6, corrispondente al settimo-ottavo grado della scala Mercalli.
Attorno alle 23 poi c'è stata una nuova scossa, di 4.7 gradi, con epicentro - come nel primo caso - tra le province di Parma e Reggio Emilia. Dalla Protezione civile emiliana è stata considerata di assestamento.
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